Schneider occupata, il vescovo: soffro e spero insieme a voi

«Mi avvicino a questo incontro con un po’ di titubanza, con un po’ di timore, perché non so cosa possa offrire io a voi. Sono un po’ ignorante, non sono un esperto del mondo del lavoro, anche se sono partecipe delle vostre sollecitazioni, delle vostre attese, delle vostre speranze».

È con umiltà di fronte al grave problema del lavoro in difficoltà nel nucleo industriale di Rieti che, nel tardo pomeriggio di domenica 26 gennaio, il vescovo Delio Lucarelli ha pregato insieme agli operai che hanno occupato la Schneider Electric.

«Sento un po di disagio a prendere la parola – ha spiegato il presule – perché questa parola non sembra in grado risolvere i vostri problemi, i problemi del mondo del lavoro. Potrebbe sembrare una parola che non ha nulla da dire. Ma non è così. La Parola che è stata proclamata, la Parola di Dio, può diventare nutrimento per la mente e calore per il cuore. Può portarci a vivere nella realtà quotidiana, valori che le danno senso».

«Chi capisce il senso e il messaggio del Vangelo – ha sottolineato mons. Lucarelli durante l’omelia – aderisce in pieno al suo annuncio, si fa portatore di una notizia di speranza. È quello che facciamo noi uomini di Chiesa. Anche se tanto bistrattati, tanto criticati, cerchiamo di portare, se ci riusciamo e senza imporlo, un annuncio di speranza. Penso che sia bello inquadrare il nostro momento di preghiera in questa luce».

«Non sono un esperto dei problemi del lavoro – ha ribadito il vescovo – vedo molte persone con noi che hanno più autorevolezza di me nel trattare di queste cose. Tuttavia volentieri ho colto questo invito di pregare con voi. Sappiamo che nella storia, come nella vita personale di ognuno, ci sono momenti di amarezza, preoccupazione, tristezza. Io voglio condividere con voi questi elementi spiacevoli. Confortati dalla parola del Signore, possiamo ridare luce, ridare forza alla nostra speranza, anche se compromessa dalla situazione».

«Io spero con tutto il cuore che possiate risolvere questa vertenza» ha proseguito il presule: «ormai appare un po’ logorata. Ma possiamo ancora chiedere al Signore che illumini le menti di quanti hanno responsabilità, dai quali dipendono le scelte, affinché facciano quelle giuste»