Frati Minori

Saio marrone e cingolo senza nodi. A Fonte Colombo la vestizione dei novizi

Tre giovani hanno concluso l’anno di postulandato presso il santuario di Fonte Colombo per intraprendere il noviziato nell’ordine dei Frati Minori

Un anno in Valle Santa per discernere la vocazione, e ora l’anno di formazione vera e propria da futuri seguaci del Poverello in quel di La Verna. Dal “Sinai francescano”, indossato il saio da novizi, sono subito partiti alla volta dell’eremo toscano dove il santo di Assisi ricevette le stimmate Massimo Siboldi, Daniele Aretini e Danilo Di Vincenzo, i tre giovani che hanno concluso l’anno di postulandato presso il santuario di Fonte Colombo per intraprendere il noviziato nell’ordine dei Frati Minori.

Massimo, ligure della Spezia, e Daniele, fiorentino, appartengono alla Provincia di San Francesco Stimmatizzato, corrispondente alla Toscana; Danilo, di Lanciano, fa invece capo alla Provincia San Bonaventura, sorta recentemente dalla fusione delle preesistenti Province minoritiche del Lazio e dell’Abruzzo (che già da prima in realtà erano in simbiosi per quanto riguarda la formazione dei futuri frati). Da qualche anno postulandato e noviziato sono divenuti interprovinciali per le due circoscrizioni, quella toscana e quella laziale-abruzzese: collocati il primo a Fonte Colombo (che per tanti anni aveva accolto i novizi) e il secondo a La Verna. Il convento che custodisce la memoria francescana della scrittura della Regula bullata ha dunque accolto, per dodici mesi, i tre postulanti, per i quali il pomeriggio del 12 settembre si è svolto il rito di iniziazione alla vita religiosa, comunemente chiamato della vestizione.

Un momento intimo e privato, svolto solo alla presenza di frati e familiari stretti, dinanzi ai due ministri provinciali, fra Luigi Recchia e fra Guido Fineschi. Nella memoria del santo Nome di Maria, Massimo, Daniele e Danilo hanno espresso la volontà di proseguire il cammino come novizi,  rivestendo il saio marrone cinto dal cingolo senza i tre nodi (simboleggianti i tre voti di castità, obbedienza e povertà) che, se il percorso andrà per loro avanti, saranno inseriti, dopo un anno, al momento della prima professione religiosa.

Salutati da confratelli e amici della terra reatina, per loro subito il trasferimento al «crudo sasso intra Tevero e Arno» dove san Francesco «da Cristo prese l’ultimo sigillo», per dirla con Dante. Mentre Fonte Colombo si prepara ad accogliere il nuovo gruppo di postulanti che arriverà a fine mese.