Scuola

Rosatelli: gli studenti alla scoperta emozionale del borgo fantasma di Antuni

Cinquanta studenti del Rosatelli di Rieti hanno lavorato per cinque giorni, dal 14 al 18 marzo, alla ri-scoperta e valorizzazione di uno dei borghi più suggestivi e misteriosi del Lazio: il borgo di Monte Antuni

Educare alla bellezza, educare all’opportunità. Questa è la vera mission che una scuola deve prefigurarsi. Questo è ciò che promuove un format educativo avvincente e coinvolgente per studenti e docenti, quale il MAB. Mappatura percettiva, emozionale, di luoghi di prossimità e non solo. Il MAB si propone di allargare gli orizzonti dal locale al globale.

Ed è così che cinquanta studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli di Rieti, divisi in otto team, hanno lavorato per cinque giorni, dal 14 al 18 marzo, alla ri-scoperta e valorizzazione di uno dei borghi più suggestivi e misteriosi del Lazio: il borgo di Monte Antuni.

Inserito nella Riserva dei Monti Navegna e Cervia, il borgo domina silenziosamente uno dei panorami mozzafiato della Valle del Turano. Qui il tempo sembra essersi fermato, la natura e la dimensione storica inducono inevitabilmente a rallentare i ritmi: osservare, percepire a livello emozionale, incontrare il territorio e conoscerne le istanze, le necessità profonde.

A questo hanno lavorato gli otto team, la loro osservazione si è tramutata in azione progettuale, innovativa, eco-sostenibile.

La giuria che ha valutato le idee degli studenti vantava la presenza di due esperti del territorio e dell’innovazione: Giuseppe Ricci, presidente della Riserva Navegna e Cervia, e Maurizio Di Pasquale, Direttore dello Spazio attivo Rieti-Lazio Innova.

Moltissimi sono stati gli apprezzamenti per i lavori prodotti, sia da parte dei giurati che della dirigente del Rosatelli, Beatrice Tempesta.

Ad aggiudicarsi la vittoria il team 2, The Hopefulls, con il progetto di una scuola da inserire nel suggestivo borgo. Enogastronomia, Fotografia, Gestione delle Acque: questi gli indirizzi prefigurati.

Quando la scuola incontra il territorio in esperienze di outdoor learning, gli studenti sviluppano competenze inimmaginabili, dal cooperative learning al problem posing and solving: è allora che la sfida, esclusivamente accrescitiva, valorizza i talenti e crea opportunità, consentendo ai giovani di sviluppare senso civico e capacità critiche senza precedenti.