Ristoro per le acque, i Grilli Parlanti: «sperate in un’amministrazione a 5 stelle»

Intervenendo sulla vertenza “Le Capore-Peschiera”, i Grilli Parlanti di Rieti colgono nel tema del “Ristoro” l’emblema di quanto il territorio reatino sia «considerato dalla Regione Lazio, solamente come un bacino di voti e di risorse da sfruttare».

«Nel 2006, dopo 10 anni dalla scadenza della concessione – spiegano in una nota – finalmente si era arrivati ad un accordo e con delibera regionale era stato previsto il versamento, una tantum, dal 2003 al 2006, di 25 milioni di euro e di 8 milioni di euro l’anno dal 2006 al 2020, arrivando alla “modica” cifra di 145 milioni di euro di ristoro».

«Questi soldi – aggiungono gli attivisti – non sono mai arrivati, tanto è vero che nel 2011 il nucleo della polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rieti mise in mora la Provincia di Roma e Nicola Zingaretti, in qualità di presidente dell’Ato 2 di Roma e di Acea Ato 2 Spa, in quanto gestore del sistema acquedottistico, per supposto danno erariale di 73.000.000 di euro, passando il tutto alla Magistratura contabile».

«Invece di mostrarsi più incisivi nella richiesta del riconoscimento della delibera del 2006 – lamentano i pentastellati – gli stessi rappresentanti locali oggi mostrano felicità e fierezza per i “risultati” conseguiti con la nuova delibera che annulla la precedente e con la quale gli amministratori reatini si impegnano a rinunciare alla cifra precedentemente approvata».

La nuova delibera, infatti, prevede un riconoscimento una tantum di 35.000.000 di euro più una quota annuale di 6/8 milioni di euro. A conti fatti, fra la prima e la seconda delibera la differenza è netta, il territorio reatino riceverà ben 79 milioni in meno.

«Non solo ci saranno delle entrate minori – rilevano dal movimento di cittadini – ma siamo tornati praticamente indietro di 10 anni, ovvero a quando, nel 2006, si festeggiava l’accordo raggiunto. Chissà se fra dieci anni si farà un altro di accordo e poi magari un altro ancora e poi un altro, rimandando sempre la soluzione e rischiando di arrivare addirittura a mettere nero su bianco: “ristoro uguale a zero”. Nel frattempo però ci sarà la solita società privata (Acea) che vedrà gonfiare le proprie casse a danno della collettività del reatino».

Gli attivisti dichiarano di non aver capito per quale motivo i nostri politici abbiano festeggiato «l’ennesima debacle per il nostro territorio, ma pensando a chi governa oggi in Regione e nel nostro Comune… qualche riflessione esce spontanea. Nei giorni successivi all’ultimo fantomatico accordo (maggio c.a.) si disse dei soldi del ristoro: “pochi maledetti e subito”».

Una condizione che ha portato i Grilli Parlanti, prima a sospendere il giudizio, e adesso a chiedere: «in questi due mesi, cosa è stato fatto? La delibera è stata oggetto di discussione all’assemblea dei Sindaci dell’Ato 3 per la ratifica? Gli 8 milioni di euro che sarebbero dovuti arrivare entro il 30 giugno dove sono?»

Gli attivisti confidano in «un imminente domani», sperando in «un’amministrazione a 5 stelle, visto che l’attuale Sindaco di Rieti non è stato in grado di mantenere un’altra delle sue promesse elettorali».