Qual è la fotografia del Comune che oggi lascia la Iovinella?

Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata dai consiglieri comunali Andrea Sebastiani (Lista Civica Rieti che Sviluppa), Sonia Cascioli (Fratelli d’Italia-AN) e Luigi Gerbino (Forza Italia).

Non avevamo certo bisogno di una sua dichiarazione in tal senso per avere la certezza che il Comune di Rieti per oltre due anni sia stato amministrato non dalla politica ma da una capacissima tuttofare che, a modo suo, ha interpretato un ruolo delicato come quello di Segretario Generale troppo spesso sconfinando, in maniera oltremodo imbarazzante per l’intera giunta, tanto da arrivare a dettare tempi, modi e decisioni. E tanta è l’arroganza del personaggio che dichiara che “Adesso tocca alla politica fare il resto”, confermando che fino ad oggi la politica ha abdicato al suo ruolo di individuazione strategica degli obiettivi da perseguire, lasciando la conduzione del Comune in mano ad una burocrate d’imperio vestita, evidentemente più proiettata verso la propria carriera e lauti stipendi tanto che ora, ad appena due anni dallo scadere del mandato Petrangeli, è già alla ricerca di lidi migliori dove proseguire la sua corsa. Qual è la fotografia del Comune che oggi lascia la Iovinella?

Una macchina amministrativa sgangherata, dove è stata rasa al suolo un’intera dirigenza (da 9 a 3) attraverso un tribunale dell’inquisizione creato ad hoc per far spazio ad una pletora di articoli 110 certamente più disponibili ad obbedire agli ordini di scuderia. Azzerate tutte le posizioni organizzative secondo la sinistra logica dell’appiattimento verso il basso e distribuite a pioggia risorse per le specifiche responsabilità, che di specifico non hanno assolutamente niente. Dipendenti scomodi trasferiti manu militari nel più totale silenzio dei sindacati e in un clima di terrore diffuso ovunque, tanto che per ottenere risposta ad un qualsiasi accesso agli atti diventa un’impresa. Non pervenuto alcun tipo di coordinamento tra settori e fra dirigenti, funzione tipica del segretario generale che non è neanche in grado di indicare presso quali settori reperire i documenti. La tanto sbandierata trasparenza è stata realizzata a macchia di leopardo, utilizzata strumentalmente solo laddove c’era interesse a rendere pubblici determinati atti mentre di altri non se ne rinviene traccia. Per non parlare poi della trasparenza degli amministratori: le dichiarazioni dei redditi della quasi totalità della giunta e dei consiglieri di maggioranza sono inesistenti o non aggiornate, compresa la stessa segretaria generale. E che dire poi del nucleo di anticorruzione? Ce ne sarebbe da scrivere un libro. A cominciare dalle decine di affidamenti diretti e proroghe di affidamenti diretti su cui continua a far finta di non vedere, non sapere. Insomma, una macchina amministrativa mutilata e svilita, pronta a doversi muovere solo al superiore comando, ma per il resto impossibilitata ad operare per dare risposte efficaci ed in tempi certi ai cittadini. Deteriorata e lacerata nei rapporti a causa delle guerre intestine e il clima astioso di caccia alle streghe scientemente alimentato. Una guerra feroce che ha dilaniato la classe dirigente anche riguardo a quei pochi che hanno obbedito silenti agli ordini di scuderia per poi vedersi scaricare addosso tutte le responsabilità. Quello che doveva essere un ruolo di costruzione per il Comune di Rieti, che avrebbe dovuto creare le condizioni per una gestione armonizzata del palazzo, che avrebbe dovuto mettere nelle condizioni di poter operare con serenità e con spirito di appartenenza tutti i dipendenti, si è trasformato invece in una vera e propria mannaia per una città già sfibrata. Nella piena consapevolezza del nostro ruolo di consiglieri di opposizione chiederemo ai competenti organi di controllo di valutare gli atti e le responsabilità di questo segretario generale, con riferimento a tutti gli eventuali risvolti di natura amministrativa, erariale e penale.