Migrantes, stranieri nostri fratelli

È giunta a cavallo tra la manifestazione cittadina per la pace (che ha visto una significativa partecipazione interreligiosa e interculturale) e la Settimana per l’unità dei cristiani (che si concluderà con la preghiera ecumenica di domenica prossima cui interverranno anche le comunità d’immigrazione presenti in città) la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Non sono state programmate iniziative specifiche per la Giornata, ma la pastorale migratoria attira la dovuta attenzione anche nella Chiesa reatina, che da un paio d’anni in qua ha strutturato in forma autonoma l’ufficio Migrantes, guidato dal diacono Arnaldo Proietti. Sott’occhio il mondo degli immigrati che non mancano nella realtà locale. Oltre all’attenzione pastorale verso i fratelli di fede di altre nazionalità, attraverso i rapporti con le comunità di cristiani stranieri organizzate in città, l’impegno dell’ufficio diocesano si muove verso l’aspetto sociale e assistenziale, in simbiosi con la Caritas, in particolare riguardo il pianeta rifugiati. E se per quelli che rientrano nei progetti Sprar i percorsi vanno avanti in modo fortunatamente ben strutturato, da parte di Migrantes massima attenzione verso il dramma dei rifugiati del villino di via Salaria lasciati nell’abbandono più totale. Un’altra particolare attenzione al mondo della mobilità: la pastorale circense, che ha visto anche qui a Rieti l’ufficio Migrantes promuovere di recente la celebrazione di una prima comunione per i figli delle famiglie del circo.

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