Giornata mondiale della gioventù è un’espressione che mi ha sempre colpito. Perché cosa vuol dire una Giornata mondiale della gioventù? Significa che c’è un giorno in cui mondialmente, cioè in maniera esagerata, come quando si vince il mondiale di calcio, c’è qualcosa di veramente straordinario!
C’è una giornata dedicata ai giovani di tutto il mondo che si ritrovano intorno al Successore di Pietro. È come dire che la Chiesa fa un’attenzione particolare a chi è giovane. E chi è giovane vuol dire chi è in ricerca, chi sta sperimentando la forza della vita e i suoi problemi, nella drammaticità a livello più puro, più immediato.
Questa attenzione all’uomo nel suo aspetto di gioventù, cioè di qualcosa ancora di non del tutto formato, qualcosa che non è stabilizzato, che non è già scontato ci permette di capire qualcosa di importante. Ecco questa Giornata della gioventù è come dire che il cristianesimo è fatto dalla gente che è giovane, che è in ricerca, che non si è fermata, che non si sente arrivata perché sicuramente se c’è il contrario di un’esperienza cristiana è quella di chi si sente già arrivato e tranquillo.
Essere giovani dentro vuol dire non essere tranquilli, sapere che il mondo e la vita sono una grande avventura.