Immigrazione: autodenuncia di un buonista

«Ci sono un immigrato, un politico ed un elettore intorno ad un tavolo al centro del quale ci sono dieci biscotti. L’uomo politico ne prende nove e dice, rivolto all’elettore: “attento, l’immigrato vuole rubare il tuo biscotto”».

Queste tre righe trovate in rete, forse rendono l’idea del messaggio che voglio mandare sul tema dell’immigrazione.

Ne arrivano tanti di immigrati: quelli brutti, sporchi, probabilmente islamici, che arrivano con i barconi della disperazione, che spesso muoiono in mare.

A quanto pare, uno dei problemi più gravi e impellenti nella percezione del nostro popolo, sono proprio loro.
Se ne parla ossessivamente nei talk show, sui giornali, in internet.

Non è mia intenzione entrare nel dettaglio del tema, tengo per me le considerazioni di tipo strettamente politico, ma quello che mi preme sottolineare è l’imbarbarimento delle idee e dei toni, la scomparsa dell’umanità e della solidarietà.

Oramai il razzismo è tornato di moda, non desta nessun problema dire o sentir dire “40 morti sui barconi?… Troppo pochi” oppure “usiamo il lanciafiamme”.

È un clima creato ad arte, un clima pericoloso.

È molto facile dire ad una famiglia in difficoltà economiche che un rifugiato politico riceve 35 euro al giorno, siamo un popolo che ci crede a queste cose; non ci interessa il fatto che in realtà al richiedente asilo arrivano 3 euro e ci sono centinaia di inchieste su cooperative accusate di rubare questi fondi. Ma noi siamo “italiani brava gente”, tutto ci è permesso. Non ci ribelliamo di fronte alla rovina del lavoro, della sanità , della scuola, della nostra vita; ma sale l’indignazione se si parla di chi arriva col barcone.

Alcuni personaggi politici insieme alla maggior parte dei media stanno riuscendo nel loro intento, un intento molto pericoloso, ovvero la guerra tra poveri, perché sanno che nel momento di difficoltà non punteremo il dito sulla fonte dei nostri problemi, ma su chi probabilmente sta peggio di noi.

Vi invito a fermarvi, fare un bel respiro e riflettere.

Informatevi, ascoltate le storie di chi arriva da lontano, insomma…. vivete e capirete che non è cosi difficile restare esseri umani.

Non diamola vinta a chi vuole solo l’odio.

Se queste mie parole sono da buonista, questa parola che va tanto di moda quando si parla di immigrazione, ebbene si, sono io… denunciatemi!