L’ambito spazio televisivo che segue il telegiornale dell’ora di cena e precede la prima serata è occupato in questi giorni da “Techetechetè” (Rai 1, ore 20.35) fortunata trasmissione di revival televisivo in onda nel “prime time” del periodo estivo della rete ammiraglia Rai dl 2012, con un sottotitolo specifico in ogni edizione: nel 2012 era “Il nuovo che fu”, nel 2013 “Vista la rivista”, nel 2014 “Vive la gente”, nel 2014 “Con tutti i sentimenti”, nel 2016 “Vorrei rivedere / Stasera con noi”, nel 2017 e nel 2018 “Il meglio della tv”.
Non sappiamo se sia davvero il meglio, certamente si tratta di un programma che propone buona televisione del tempo che fu.
Seguendo ogni sera un tema diverso – dalla A come America alla Z come Zucchero – la trasmissione racconta il piccolo schermo del passato attraverso immagini, voci e testimonianze dei protagonisti. Il titolo richiama il cospicuo patrimonio di filmati e materiali videoregistrati delle Teche Rai, che sono un vero e proprio tesoretto, oltre che un patrimonio collettivo degli italiani.
Le Teche Rai custodiscono tutto quanto è stato trasmesso dalla televisione e dalla radio pubbliche, documenti, immagini e suoni che ricostruiscono la storia del Novecento e del primo quindicennio degli anni Duemila. Questa fonte di contenuti alimenta quotidianamente non soltanto i programmi in palinsesto, ma anche la didattica degli storici contemporanei e degli studiosi di televisione, andando spesso ad arricchire l’offerta di musei, mostre e rassegne culturali su tutto il territorio italiano.
Il patrimonio archivistico della Rai attraversa la letteratura, il cinema, il teatro, la musica, lo sport, il costume, la società, la politica, insomma tutto ciò che costituisce la memoria storica del nostro Paese. L’importanza di questo videoarchivio è stata riconosciuta perfino dall’Unesco, che ha inserito le Teche Rai nell’archivio della memoria d’Italia. Da qualche anno è attivo il servizio “Teca Aperta” che rende disponibile anche al pubblico la consultazione degli archivi Rai, grazie alla digitalizzazione dei materiali conservati nel Catalogo multimediale, un sistema integrato di archivi informatici che contiene l’intera catalogazione testuale degli archivi della tv, della radio, delle fotografie, dei copioni e del Radiocorriere, per un totale di circa 75 milioni di documenti. Le ore di materiale televisivo sono oltre 1.300.000, quelle di materiale radiofonico circa 1.500.000, cui si aggiungono 45.000 fotografie di programmi Rai, 95.000 copioni cartacei, un migliaio di titoli cinematografici e teatrali, un patrimonio musicale composto da oltre 25.000 esecuzioni musicali completamente digitalizzate.
La prima edizione di “Techetechetè”, sei anni fa, partì quasi in sordina come una sorta di riempitivo del palinsesto e fece registrare, a sorpresa, una media di 3.300.000 spettatori: un vero successo, considerato anche il periodo vacanziero tra i meno favorevoli per l’audience. L’edizione in corso, dall’8 giugno al 16 settembre, sarà la più lunga con ben 100 puntate di 40 minuti ciascuna.
Se per i più anziani si tratta di riscoprire volti noti e con essi la propria gioventù, per le nuove generazioni questo programma è una buona occasione per conoscere la più recente storia italiana attraverso in punto di vista insolito e interessante.