Festeggiando Francesco

Una festa cara a Rieti come a tanti nel mondo, quella del santo venerato come patrono d’Italia e particolarmente legato alla valle reatina. In tanti si sentono attratti da Francesco, ha ricordato il vescovo Lucarelli nell’omelia della Messa celebrata nella chiesa dugentesca che costituisce il primitivo insediamento francescano in Rieti città (sorto sullo “spedale” di S. Croce che lo stesso Poverello avrebbe voluto) e dove ha sede il sodalizio – anima della devozione antoniana concentrata in questo tempio – che in questo 2012 vive il suo anno giubilare nel bicentenario della fondazione. Erano presenti, i confratelli della Pia Unione S. Antonio, assieme a tanti altri fedeli reatini, alla solenne eucaristia che monsignor Delio ha concelebrato con sacerdoti francescani e diocesani nel giorno dedicato al santo di Assisi. Santo di cui la nostra terra, ha sottolineato il presule nell’omelia (la cui videoripresa si può seguire nella sezione WebTv del sito www.frontierarieti.com), ha avuto «la fortuna di avere la presenza», e i santuari della “Valle Santa” mantengono il segno del suo passaggio tra noi. Memoria da custodire, riscoprendo prima di tutto il cammino di santità che la figura del Poverello ci richiama, cercando di imitare «il suo stile di vita, la sua carità, la sua capacità di conversione», il suo mettersi al servizio del “ricostruire la Chiesa” che è all’origine del carisma francescano. Al termine della liturgia, dinanzi all’immagine del santo si è invocata la sua intercessione, chiedendo in particolare a lui, innamorato dell’Eucaristia, di benedire l’impegno della Chiesa locale a conclusione di questo anno «dedicato al sacramento dell’altare» e di accompagnarla nella celebrazione dell’imminente Congresso eucaristico «perché sappia rinnovarsi nell’impegno apostolico e nella viva comunione».

E la statua del Poverello ha vegliato, per quattro giorni, sull’opera che tanti reatini hanno ammirato, esposta sulla piazza all’esterno del Duomo proprio accanto al monumento bronzeo raffigurante san Francesco, dove è giunta al mattino del giorno della sua festa: la meravigliosa scultura, tutta realizzata in spighe di grano, raffigurante la nostra S. Maria. Da una parte il vero edificio, dall’altra la sua “copia frumentaria” che ne riproduce in scala tutti i particolari. Chiunque è passato lungo via Cintia si soffermava ad ammirare – spesso scattando foto – la realizzazione del “covo” 2012 dedicato alla Cattedrale reatina proprio in onore dell’anno giubilare della Pia Unione. Ora il “covo” è tornato a Campocavallo di Osimo, con una mezza promessa strappata al locale comitato di farcelo rientrare stabilmente a Rieti, se il Comune manterrà l’impegno a trovare per tale opera una stabile collocazione.

La giornata del 4 ottobre, iniziata con l’arrivo del “covo” e proseguita il pomeriggio con la celebrazione liturgica in S. Francesco, si è conclusa al Teatro Vespasiano, riempitosi in serata di tanti reatini che hanno voluto applaudire la compagnia di Forza venite gente: edizione live per il più celebre musical dedicato a Frate Francesco, col “menestrello” Michele Paulicelli di nuovo in scena assieme ad altri attori-cantanti e la band a suonare dal vivo; niente corpo di ballo, con le coreografie della vecchia edizione che si potevano seguire in contemporanea proiettate sullo schermo, e col taglio di qualche dialogo e qualche canzone (tra cui anche la ballata che rievoca il Natale di Greccio: ahi ahi, tagliare proprio quella stando qui in valle reatina…): un po’ monca, dunque, per chi era abituato alla “magia” coinvolgente dell’edizione completa, ma bravi lo stesso i protagonisti, che hanno aiutato a ripercorrere in musica tutta l’avventura spirituale del “giullare di Dio”.