Festa a Fonte Colombo per i 25 anni di presbiterato di padre Ezio Casella

La Messa che festeggiava i suoi cinque lustri di presbiterato padre Ezio Casella, frate della comunità minoritica di Fonte Colombo e direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, l’ha “solo” concelebrata, perché a presiederla ha voluto fosse il vescovo della diocesi che gli ha dato i natali e in cui è tornato a operare da un anno in qua, collocato nella fraternità del santuario che custodisce la memoria della Regula di san Francesco.

E con lui – e diversi sacerdoti, fra confratelli dell’ordine dei Minori e, del clero diocesano, don Valerio – a concelebrare, nella chiesa di Fonte Colombo, la solenne eucarestia presieduta da monsignor Domenico Pompili c’erano altri due vescovi: il reatino monsignor Lorenzo Chiarinelli e l’aquilano monsignor Giuseppe Molinari, che sulla cattedra episcopale reatina sedeva allorché, 25 anni prima, il francescano Ezio riceveva il sacramento dell’Ordine. Fra Ezio, nato e cresciuto a Fagge, paesino del Cicolano, aveva voluto infatti diventare sacerdote nella sua terra di origine, scegliendo la chiesa del monastero reatino di S. Chiara per la liturgia di ordinazione presbiterale. E fu Molinari, nel dicembre del 1991 ad imporgli per la seconda volta le mani, dopo che già aveva avuto la gioia di presiedere la sua ordinazione diaconale a Roma.

A monsignor Giuseppe il festeggiato ha voluto affidare il compito di tenere l’omelia della Messa. Un’omelia incentrata sul valore del sacerdozio riletto alla luce dello stile francescano, con richiami a testimonianze di Charles De Foucauld, san Giovanni XXIII e Benedetto XVI, per ricordare a padre Casella quello che san Francesco, che prete non volle mai diventarlo, chiederebbe oggi a chi, tra i suoi seguaci, accede ai sacri ordini: saper occupare l’ultimo posto, spendendosi al servizio dei fratelli con quella profonda umiltà che è il carattere segnante dell’ideale serafico. «Carissimo padre Ezio, ti auguro che la fede sia sempre più al centro della tua vita. Quella fede che con umiltà puoi continuare a trasmettere ai tuoi fratelli e sorelle», ha detto monsignor Giuseppe al festeggiato. E nel ricordare che lui è «anche un bravo liturgista» che l’attuale pastore della Chiesa reatina ha voluto alla guida dell’area liturgica in diocesi, ha concluso con questa esortazione: «Quando celebri l’eucarestia, la liturgia diventi sempre di più il centro della tua spiritualità, e aiuta tanti fratelli e sorelle a riscoprire e vivere il mistero immenso di Gesù pane vivo per la salvezza del mondo, di noi pellegrini verso l’assoluto».

Al termine della celebrazione (allietata dai canti del nuovo coro “Valle Santa” diretto da Elio De Francesco e creato proprio su impulso di fra Ezio per animare le liturgie nei santuari francescani), ha preso la parola il padre guardiano di Fonte Colombo, fra Marino Porcelli, per formulare a nome dei confratelli francescani gli auguri di buon anniversario al festeggiato, il quale, nel ringraziare tutti i presenti ha rievocato le origini della sua vocazione nel paese di origine e l’avvio del cammino francescano con il noviziato svolto a Fonte Colombo sotto la guida proprio di padre Marino che era allora (prima di partire in missione per il Mozambico) maestro dei novizi.

Un pensiero particolare per i suoi familiari e un grazie a tutti i presenti – poi invitati alla semplice e abbondante agape che i terziari della locale fraternità Ofs hanno offerto con generosità – per concludere, prima della benedizione finale di monsignor Pompili, rivolgendo una preghiera a Maria Immacolata scritta di suo pugno.