Chiesa di Rieti

Doppia festa per don Victor

Don Victor, dopo aver festeggiato i venticinque anni di sacerdozio nella sua parrocchia a Concerviano, ha replicato la festa lo scorso sabato nella basilica di Sant’Agostino, a lui cara perché è lì che fu ordinato

Stare con molta gente porta ad avere molti amici, e puoi permetterti più di una festa.

È il caso di don Victor, che dopo aver festeggiato i venticinque anni di sacerdozio nella sua parrocchia, San Nicola di Bari a San Martino di Concerviano, insieme a tanti fedeli e molti colleghi sacerdoti della sua zona pastorale, ha potuto replicare lo scorso sabato nella basilica di Sant’Agostino, che gli è molto cara perché è lì che è stato ordinato, nell’ormai lontano 1994, e nella quale è molto caro lui, per la disponibilità e l’affetto che ha sempre avuto per tutti i parrocchiani e in particolare per i giovani del Cammino Neocatecumenale.

Don Victor per l’anagrafe è Victor Antony Raj, e l’anagrafe in questione è quella indiana, per la precisione (l’India è un continente col doppio degli abitanti dell’Europa, lo sapevate?) dello Stato del Kerala, che del triangolone indiano è il lato ovest della punta. Nato dopo molti anni di matrimonio, i genitori, ci ha raccontato, lo hanno offerto a Dio fin dall’infanzia, come Samuele, e lui non li ha delusi.

Venuto a studiare in Italia, come tanti suoi connazionali, è poi rimasto nel nostro paese, e l’occasione per incontrare Rieti, quando era ancora seminarista, è stato monsignor Salvatore Nardantonio, con cui ha fatto amicizia nei lontani anni 90, e che ha ospitato la sua prima messa, nel 1994, nella parrocchia di Sant’Agostino.

Tutta la comunità parrocchiale ha imparato a voler bene a questo sacerdote, che dopo l’ordinazione è diventato parroco a Longone Sabino, a Radicaro e a Borgovelino, sempre rimanendo in contatto con Rieti e con la sua parrocchia di adozione, e anche adesso che, partendo dal Cicolano, ha più impegni e deve fare qualche chilometro in più, è sempre a disposizione di un gruppo di ragazzi che negli anni, ha fatto in tempo a veder crescere come uomini e donne.

Tanti di loro lo hanno festeggiato insieme con i parroci ed altri confratelli nelle sue “nozze d’argento” con l’Eucarestia, e gli augurano di cuore di proseguire la sua vita pastorale nella nostra diocesi, fino alle “nozze d’oro” e oltre.