Donna, Famiglia, Società

Presso l’Auditorium Varrone di Rieti si è svolto il Convegno “Donna, Famiglia, Società”, organizzato dal consigliere comunale Lidia Nobili in collaborazione con l’Associazione Culturale Rea Silvia.

La Nobili – conduttrice dell’incontro – ha evidenziato: «La nostra volontà è quella di affermare che la donna ha da sempre fornito un grosso contributo alla società e potrebbe rappresentare un patrimonio ancora maggiore, se solo le fosse dedicata maggiore attenzione e concessi gli spazi meritati».

In apertura il Vice Prefetto di Rieti, Paolo Grieco, ha rilevato che ci sono retaggi culturali che impediscono la realizzazione di parità e pari opportunità, occorre,peraltro, uno sforzo congiunto delle famiglie, degli organi legislativi e delle istituzioni.

Il Comandante della Scuola CFS di Cittaducale, Umberto D’Autilia, ha ricordato che il Corpo Forestale dello Stato ha visto l’ingresso delle donne nel 1993 e che esse si sono dimostrate al pari degli uomini sia a livello di ufficio che operativo.

Il Presidente del Consultorio diocesano sabino, Massimo Casciani ha portato il saluto del Vescovo Lucarelli ed ha parlato dei problemi delle famiglie che si rivolgono al Consultorio sottolineando che bisogna evitare che la donna sia considerata solo madre e sposa e dare pari opportunità.

Sono seguite approfondite relazioni che hanno fornito un ampio quadro delle situazioni e problematiche che vive la donna. Ampia la relazione di Emma Ceccarelli, presidente del Forum delle Associazioni familiari del Lazio, che raggruppa 49 Associazioni in rappresentanza di circa 150 mila famiglie e 400 mila persone. La famiglia, riconosciuta dall’art 29 della Costituzione italiana, è la cellula fondamentale della società e va vista come risorsa perché ha una capacità economica propria mentre le politiche sono state spesso politiche assistenziali. Dove c’è una famiglia sana c’è un tessuto sociale più coeso. C’è stato un indebolimento delle famiglie anche per la legge sul divorzio e sull’aborto, per il continuo invecchiamento e perché la famiglia viene trattata come ammortizzatore sociale. Occorre armonizzare il lavoro e la famiglia.

Cinzia Dato, già senatrice e autrice di un libro sulla donna, ha messo in rilievo che le donne in Italia sono quelle che studiano di più ed è importante il loro lavoro nel settore dei servizi. Nel Mezzogiorno lavora meno del 30% delle donne e il lavoro precario è prevalentemente di donne e di giovani. Oggi – ha aggiunto – solo se la donna lavora ha il coraggio di fare figli perché ha la disponibilità finanziaria. Bisogna sostenere la donna con un discorso di pari opportunità e di equivalenza.

Ha fatto seguito l’intervento di Federica De Pasquale Vice Presidente della Consulta Femminile della Regione Lazio per le Pari Opportunità, Organismo della Regione che può esprimere parere non vincolante su tutte le proposte del Consiglio e della Giunta regionale. Un parere che è tenuto nella dovuta attenzione. Ha illustrato il Progetto per misurare il benessere equo e sostenibile (con indicatori prescelti: ambiente, salute, reddito, politico, istituzioni ecc.) nato da una iniziativa del Cnel e dell’Istat che si inquadra nel dibattito internazionale sul cosiddetto “superamento del PIL”, stimolato dalla convinzione che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale correlati da misure di sostenibilità.

Infine sono stati commentati i risultati elettorali delle donne nelle regionali del Lazio.

Galleria fotografica di Massimo Renzi

One thought on “Donna, Famiglia, Società”

  1. Fabio

    Ritengo che il consigliere Lidia Nobili abbia dimostrato coi fatti di essere a lontananza siderale da quanto di nuovo, autentico, umano e onesto possano portare le donne nella Politica italiana. Il riscatto delle donne è lento ma inesorabile e a beneficio di tutti. Certo non è la Nobili con i soldi poco puliti del suo partito a farsene portavoce.

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