Diocesi: Prato, il cardinale Betori e il vescovo Agostinelli ricordano i terremotati

“Il Sacro Cingolo costituisce il segno di un legame con l’umanità che la Vergine, al momento di lasciare questa terra per il cielo, non intende troncare con gli uomini. Ci sentiamo a lei legati dal suo amore e dalla sua protezione”

Così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha ricordato il senso della “Madonna della Fiera”, il nome con il quale i pratesi festeggiano la ricorrenza dell’8 settembre, Natività di Maria. Questa mattina in una cattedrale piena di persone, come avviene per le grandi occasioni, si è tenuto il pontificale presieduto  da Betori, invitato dal vescovo di Prato Franco Agostinelli come ospite d’onore della solenne celebrazione. Presenti anche il vescovo emerito Gastone Simoni e una cinquantina di sacerdoti diocesane, oltre alle autorità cittadine. In questo giorno di festa monsignor Agostinelli a inizio celebrazione e il cardinale Betori durante l’omelia hanno voluto mandare un pensiero alle popolazioni duramente colpite dal terremoto. “La nostra preghiera va alle vittime e a quanti soffrono per esse – ha affermato l’arcivescovo di Firenze –, io sono umbro e ho sofferto a mia volta quando il sisma colpì il folignate e le Marche. Capisco il momento che stanno vivendo queste persone”. Una storia, quella di ieri come di oggi – ha osservato il cardinale – in cui il disegno di Dio si intreccia con la fragilità della condizione umana e con le responsabilità degli uni verso gli altri. Da essa emergono i risvolti negativi della disattenzione verso la cura della nostra casa comune, come pure i gesti eroici di quanti si fanno vicini ai fratelli nel bisogno”. “Gli uni – ha concluso Betori – sono richiami alle coscienze, gli altri motivo di gratitudine per la testimonianza offerta; tutti i sofferenti siano abbracciati dalla nostra carità”.