Cotral, ovvero quando la mano destra non sa cosa fa la sinistra

Veramente unico e quanto mai singolare ciò che si continua a leggere sulle vicende che ruotano intorno all’azienda di trasporto pubblico regionale del Lazio. In uno scenario che sembra comunque risentire anche a livello locale del malessere generale sociale, politico ed economico a cui stiamo assistendo a livello nazionale, ogni soggetto di questo teatrino tragicomico, sembra muoversi in maniera autonoma e oserei dire anacronistica.

Si denuncia da parte dei sindacati (CGIL e RSU per dovere di cronaca) il 22 agosto 2013, la «drammatica e difficile situazione che sta vivendo il personale dell’impianto CO.TRA.L di Poggio Mirteto» (testualmente come riportato negli articoli pubblicati ieri da più di una testata giornalistica locale) per la carenza di pneumatici. Da li a poche ore, la CO.TRA.L nella persona del suo Presidente De Vincenzi, con un comunicato riportato in un articolo in risposta a quello dei sindacati (anche questo pubblicato ieri da più di una testata giornalistica locale), conferma invece che da oggi 23 agosto 2013 proprio il deposito di Poggio Mirteto riceverà la prima fornitura di pneumatici.

Ora, o stiamo assistendo ad un classico gioco al massacro dove ognuno può dire tutto e ed il contrario di tutto, oppure in questo balletto tutti si possono prendere una bella fetta di merito per aver uno denunciato, chiesto ed ottenuto e l’altro essere stato bravo a recepire, far fronte ed esaudire in un batter di ciglio le richieste del primo.

Tutti eroi? Siamo convinti che di eroico ci sia ben poco in tutto ciò.

Certo la nuova leadership della CGIL aveva bisogno di mettere a segno i primi colpi, così anche come la vecchia-nuova governance della CO.TRA.L sotto l’incalzare della nuova giunte regionale. Però, a tanti di noi, tutto questo sa di farsa alla Don Camillo e Peppone.

CO.TRA.L dice di aver avvertito da tempo il deposito di Poggio Mirteto, ma la CGIL e le RSU non lo sapevano. Forse nell’azienda di trasporti regionale più disastrata d’Italia la mano destra non sa cosa fa la sinistra, pur avendo (oppure no) lo stesso cervello a comandarle.

Ci viene da porre un’altra domanda che potrà dare molti spunti di riflessione ai lettori.

Dopo la fatidica giornata del 1 febbraio di quest’anno, dove un’intensa nevicata determinò la soppressione di più del 20% delle corse verso Roma, si venne a conoscenza che la causa era la mancata o tardiva installazione di gomme termiche sui pullman della provincia di Rieti. Nonostante l’ordinanza dell’Astral indicante l’obbligo di catene o di gomme termiche dal 15 novembre 2012 al 31 marzo 2013 fosse già operativa, le vetture non quindi erano in grado di transitare.

Eppure allora nessuna denuncia da parte di chicchessia venne fatta prima del verificarsi di una tale calamità. Nemmeno la dirigenza CO.TRA.L ebbe modo di giustificare il perché di cotanta negligenza.

Fu un giornalista di un quotidiano locale ad indagare e scoprire che le gomme termiche erano ben conservate ed accatastate in un magazzino e solo allora i sindacati si giustificarono adducendo carenza di personale per fra fronte alla sostituzione totale delle gomme sul parco vetture idonee al servizio.

Ma dal 15 di novembre 2012 al 1 febbraio 2013 non si sarebbe avuto abbastanza tempo per completare la sostituzione delle gomme estive con quelle termiche?

Perché allora non si denunciò nulla ed oggi, sapendo del grosso sforzo che la Regione Lazio sta portando avanti, lo si fa?

Si è pronti nuovamente a spartirsi la torta?

Si evince, da tutto questo, che ogni azione, o non azione, sindacale o societaria sia determinata da un interesse o non interesse degli attori che dovrebbero esserne promotori o non.

In tutto questo noi come Comitato Pendolari Reatini, ultimamente accusati di essere manovrati da fantomatiche correnti politiche, ci poniamo nel consueto ruolo di attore critico che ha a cuore quale solo ed unico scopo, quello di rendere efficiente un servizio che da anni continua ad essere inefficiente.

Ultimamente, abbiamo assistito in maniera reiterata ad una sorta di protesta bianca da parte degli autisti CO.TRA.L.

Il termine è voluto in quanto se la protesta fosse diretta all’azienda per la quale lavorano, si potrebbe parlare di sciopero bianco.

Di cosa si tratta? Di una sorta di rivalsa nei confronti di chi a suo tempo ha richiesto la semplice applicazione di una normativa, che prevede secondo il codice della strada, che una vettura che percorra una strada sia essa comunale, provinciale, regionale, statale o facente parte della rete autostradale, non possa viaggiare qualora il numero di trasportati ecceda il numero max di persone trasportabili indicato nella carta di circolazione del mezzo stesso.

Abbiamo evidenziato in un articolo, come mentre nella Provincia dell’Aquila, fossero stati effettuati controlli sulle vetture CO.TRA.L viaggianti con persone in sovrannumero da parte della Polizia Stradale, altrettanto non avveniva nella nostra Provincia, dove spesso e volentieri soprattutto nelle tratte Rieti-Roma del mattino e soprattutto nelle tratte Roma-Rieti del tardo pomeriggio, le vetture erano sempre ben oltre il limite di persone indicato nel libretto di circolazione.

Da questa segnalazione sono scaturiti una serie di controlli a tappeto da parte della Polizia Stradale all’interno del territorio della Provincia di Rieti, che sono sfociate anche in una verifica dei parametri di viaggio, registrati dal sistema di controllo e di monitoraggio presente sui pullman della CO.TRA.L, dove sono registrati, i tempi di percorrenza, i tempi dei turni di sosta, la velocità tenuta durante ogni corsa ect.

A fronte di tutto ciò, e a seguito di qualche verbale elevato durante queste verifiche, alcuni conducenti Co.TRA.L hanno assunto un comportamento ostativo dove, seppur con l’avvallo del rispetto dei regolamenti e dei limiti di velocità, di fatto si è rivelato, assai spesso, una sorta di boicottaggio nei confronti non tanto dell’utenza in generale, ma dell’operato del Comitato Pendolari Reatini, accusato di essere causa del loro nuovo modus operandi, davanti all’utenza che chiedeva spiegazioni dell’improvviso “rallentamento” dei tempi di percorrenza.

Sono stati effettuati monitoraggi con l’uso del navigatore satellitare, presente oramai in quasi tutti gli smartphone, grazie anche all’aiuto di alcuni pendolari, e si è evidenziato più volte come la percorrenza del tragitto, da capolinea a capolinea, venisse effettuato anche con velocità di circa 2o/25 km più basse del limite consentito dai cartelli posti lungo il percorso, con strada completamente libera e senza effettuare fermate frequenti (gli orari maggiormente incriminati cadono nelle fasce orarie 4.30-7.00 e 15.00-19.30.

Non abbiamo nessuna remora ad ospitare “osservatori neutrali” durante i nostri viaggi che possano avvallare quanto da noi riportato .

Siamo invece pronti a diffidare e a denunciare chiunque continuerà nell’immediato, ad addossare colpe al Comitato Pendolari Reatini, diffondendo falsità sull’operato e sulle richieste finora avanzate dallo stesso, mirate sempre e soltanto ad ottenere un servizio quanto mai efficiente e civile per l’utenza, nel rispetto di coloro che pagano per ottenere il servizio pubblico di trasporto regionale e del lavoro degli operatori CO.TRA.L che si adoperano per mantenerlo tale.

Chiediamo pertanto l’apertura di un tavolo permanente di concertazione con il Comune di Rieti, CO.TRA.L azienda e CO.TRA.L sindacati ed RSU e Comitato Pendolari Reatini, per analizzare quanto prima tutte le criticità derivanti dall’imminente riapertura delle scuole, che porterà sicuramente al collasso l’intero sistema di trasporto regionale nella Provincia di Rieti, se non si saranno opportunamente pianificati una serie di interventi e di azioni da parte della Regione Lazio, dell’Azienda CO.TRA.L e, limitatamente alla propria competenza, del Comune di Rieti.

In realtà a noi vicine come Fara Sabina, tutto ciò è operativo da qualche mese.

Nella speranza di non veder cadere nel vuoto il nostro ennesimo appello per l’istituzione di questo tavolo di confronto, confidiamo in un nuovo spirito di collaborazione e soprattutto di rispetto reciproco fra i vari attori di questa complessa vicenda del trasporto pubblico regionale, che sta penalizzando come sempre accade il cittadino.