Conservatorio, la Fondazione Varrone: non possiamo sostituirci alle istituzioni

«Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Varrone, nel prendere atto della Lettera aperta delle Istituzioni firmata dal Consigliere Regionale Daniele Mitolo, dall’Assessore Regionale Fabio Refrigeri, dal Presidente della Provincia di Rieti Giuseppe Rinaldi, dal Sindaco del Comune di Rieti Simone Petrangeli e dal Sindaco del Comune di Contigliano Angelo Toni, non può che esprimere perplessità in merito al testo della lettera stessa e , soprattutto , al messaggio che attraverso essa si è inteso veicolare, alla luce dell’impegno che la Fondazione ha sempre profuso nel sostenere “l’economia della conoscenza” nel nostro territorio».

È quanto dichiara il presidente della Fondazione Varrone Antonio Valentini in una nota che prosegue: «La Fondazione Varrone è stata, ed è, perfettamente consapevole della rilevanza del proprio ruolo nell’ambito del Territorio. Ha sempre prestato, ed intende prestare, ascolto alle giuste istanze che vengono dalle varie realtà, e ciò ancor prima ed anche in assenza di “lettere aperte”. La Fondazione ha sempre dimostrato estrema attenzione al settore dell’Istruzione, che si è concretizzata in considerevoli e significative erogazioni , anche come socio del Consorzio Universitario provvedendo puntualmente al versamento dei contributi consortili di sua spettanza consentendone la continuazione dell’attività».

«In tale contesto – aggiunge Valentini – la Fondazione non ha mancato di prestare il proprio sostegno anche al Conservatorio erogando a suo favore un finanziamento che ha evitato la cessazione delle lezioni ed attivandosi per una possibile soluzione del problema. È quanto mai, però, opportuno ricordare che, giusta la normativa statutaria, gli interventi della Fondazione debbono essere sussidiari a quelli delle Istituzioni».

La Fondazione Varrone, quindi «non può sostituirsi all’attività precipua delle Istituzioni, le quali , in ossequio alle funzioni e ai poteri/doveri loro espressamente attribuiti, debbono dare risposte concrete al Territorio, immaginandone e al contempo sostanziandone lo sviluppo. La Fondazione Varrone, infine, nel rivendicare la propria piena autonomia decisionale e gestionale, rimane, come sempre, disponibile ad un esame congiunto delle istanze rappresentate nella “lettera aperta”».