A Cristo Re tutti in processione

Con la manifestazione in programma nel pomeriggio di domenica 18 novembre (l’incontro sul “Eucaristia luce per la città” in teatro) si conclude il ciclo di riflessione legato ai cinque ambiti del vissuto umano che hanno scandito la celebrazione congressuale. Ultima settimana, dunque, per il Congresso eucaristico, che procede verso la liturgia di chiusura che si svolgerà domenica prossima, giorno in cui la Chiesa celebra la Regalità di Gesù. Il calendario, durante questa settimana, prevede anche un ulteriore momento di riflessione rivolto in particolare a chi ha responsabilità educative, ma come sempre aperto a tutti: la conferenza sul tema della trasmissione della fede. Una sorta di “appendice” rispetto alle iniziative legate all’ambito della tradizione, che viene a cadere nella settimana conclusiva quasi come consegna, a richiamare il legame della fede eucaristica con il dovere di educare ad essa soprattutto le nuove generazioni. In sintonia con l’Anno della fede, apertosi il mese di scorso (e di cui la celebrazione conclusiva del Congresso vuol segnare anche l’avvio ufficiale qui in diocesi), ci si vuole interrogare sul senso del trasmettere quanto crediamo in un contesto socio-culturale che appare così restio a un annuncio del genere. Lo si farà con l’aiuto di un esperto quale il salesiano polacco Tadeusz Lewicki, che nell’ateneo dei figli di don Bosco insegna discipline connesse alla sfera del linguaggio e della espressività. Don Lewicki rimpiazza il nome inizialmente previsto, quello di don Armando Matteo, bloccato per motivi di salute.

E capitando in settimana la ricorrenza della patrona della musica, si è voluto inserire in programma anche un omaggio musicale all’eucaristia: nella memoria di santa Cecilia, saranno le note del “Dom Bedos”, in S. Domenico, a risuonare nel concerto che costituisce il penultimo evento congressuale prima della celebrazione di chiusura. Giovedì pomeriggio sarà il maestro Francesco Colamarino, che del monumentale strumento che campeggia nella basilica domenicana è l’organista supervisore, a sedere alle tastiere del “Dom Bedos” per un’intensa serata di elevazione spirituale: si apre con l’inno dedicato alla martire romana invocata come protettrice dei musicisti, quindi il via alla prima parte, su “La preghiera nella liturgia tedesca fra ’600 e ’700: il corale organistico” che prevede l’esecuzione di brani di Scheidt, Buxtehude, Telemann e Bach. La seconda parte verterà su un repertorio più noto, con l’esecuzione dei più noti canti eucaristici dal ’700 al ’900, che alla musica d’organo vedranno udirsi le voci della corale Aurora Salutis, diretta dal maestro Nisio (solisti lo stesso Alessandro Nisio e Marina Iacuitto): brani celebri di Mozart, Bach, Franck e del novecentesco Perosi.

Si arriva quindi alla domenica di Cristo Re. Di buon mattino, il vescovo si recherà, accompagnato da una rappresentanza del comitato del Congresso, alla Casa circondariale di Vazia, per celebrare un’eucaristia che voglia far sentire la comunione con la celebrazione congressuale anche ai carcerati (così come avvenuto con anziani e malati: momenti di preghiera ad hoc, su iniziativa della pastorale sanitaria, si sono svolti infatti nelle settimane scorse nei reparti dell’ospedale, nelle case famiglia e nelle strutture di ricovero). Il pomeriggio, l’intera comunità diocesana (chiusa ogni altra chiesa del territorio) si ritroverà al completo nella chiesa madre: attorno al vescovo, preti, diaconi, religiosi e fedeli tutti vivranno la Messa solenne, al termine della quale, esposto il Santissimo, si snoderà all’esterno la processione che dalla piazza giungerà al Borgo, concludendosi nella parrocchiale di S. Michele con l’inno dell’Anno della fede, una preghiera-meditazione conclusiva e la benedizione eucaristica.

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