Zingaretti: nessun taglio, Amatrice deve rimanere nel Lazio

Il Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha scelto le colonne de «Il Messaggero» odierno per rivolgere «un appello a non esasperare i toni, a non accendere polemiche strumentali e non generare allarmi ingiustificati per i cittadini». «Sul futuro dell’ospedale “Grifoni” di Amatrice – spiega – sono state spese in questi giorni molte parole. Il pericolo, ora, è che si crei una pericolosa confusione, perdendo di vista la realtà dei fatti».

«Confermo pienamente che, nonostante le norme restrittive emanate in materia lo scorso 5 agosto dal Governo, con il regolamento di attuazione della legge statale che definisce gli standard qualitativi di tutte le strutture sanitarie presenti nel Paese, l’ospedale Grifoni di Amatrice non subirà nessun taglio e nessuna riduzione dei servizi. Anzi, si lavorerà con il solo obiettivo di rafforzare la sua integrazione con la rete del sistema sociosanitario regionale, per garantire la sicurezza della salute dei cittadini» rassicura il Governatore del Lazio.

Una conferma che vale «per la presenza di un punto di prima assistenza (rafforzato all’inizio di questo mese di agosto con la piena attivazione h24 dell’elisuperficie), per la collaborazione con i medici di famiglia e la presa in carico delle patologie croniche, per il mantenimento delle specialità esistenti. Siamo ben consapevoli della specificità delle aree interne e di quelle zone che si trovano in condizioni geografiche e infrastrutturali più disagiate».

Un invito a smorzare i toni, dunque, che Zingaretti estende anche per quanto riguarda l’ospedale di Rieti, nel quale la Regione Lazio mantiene «il punto nascita come unità di primo livello. Unità in grado di assistere parti a medio rischio e neonati con patologia intermedia, nonostante i numeri previsti dal regolamento degli standard qualitativi per strutture di questo tipo in teoria non lo consentirebbero».

E dopo le rassicurazioni, dal Governatore del Lazio arriva una sorta di invito all’ottimismo: «Si sta chiudendo l’era dei tagli e si sta aprendo quella dell’innovazione. La sanità nella Regione Lazio sta finalmente uscendo dall’incubo rappresentato per lungo tempo dal Commissariamento. La spesa sanitaria è tornata sotto controllo e stiamo aumentando i servizi erogati ai cittadini».

«Le motivazioni che hanno indotto il sindaco e il consiglio comunale di Amatrice a indire un referendum per chiedere l’adesione ad altre non meglio precisate regioni sono, pertanto, oggettivamente infondate» prosegue Zingaretti, aggiungendo: «Grave, invece, sarebbe se dietro la scelta di esasperare i toni di questa polemica ci fossero altre finalità politiche e giochi di potere sulla pelle dei cittadini».

«Se invece il problema scaturisce solo da una cattiva interpretazione di atti amministrativi, decreti ed altro, siamo pronti fin da subito a qualsiasi chiarimento nel bene e nell’interesse esclusivo dei cittadini di Amatrice e dell’intera valle del Velino. Lavorando insieme e facendo prevalere il buon senso le incomprensioni si risolveranno rapidamente. Amatrice, i suoi paesaggi, la sua millenaria storia – conclude il Governatore della Regione Lazio – costituiscono una straordinaria risorsa per il Lazio, e nel Lazio Amatrice deve rimanere».

Ma a quanto sembra dalle parti di Amatrice le parole di Zingaretti non bastano a quietare gli animi. Ed infatti dalla sua pagina Facebook il sindaco Pirozzi chiede: «Nero su bianco, per favore: vogliamo leggere un nuovo decreto che ci riconosca lo status di ‘presidio di area disagiata’. Mettete in pratica con i fatti quello che dite a parole!»