Risposta a Grillo, il bambino e l’acqua sporca

Beppe Grillo a Rieti

Scrivo dopo aver letto l’articolo sulla visita di Beppe Grillo a Rieti. Ho preso atto di legittimi sospetti, della paura di distruzioni, della paura che venga messa in discussione la rappresentanza collettiva.

Come uno dei fondatori del Meet Up Grilli Parlanti di Rieti e simpatizzante ed iscritto al Movimento 5 Stelle provo a dare le mie risposte, magari per aiutare a comprendere come tanti piccoli ed insignificanti fiocchi di neve abbiano provocato questa valanga, secondo me, da tanto attesa nel Paese. A me piace dire che oggi finalmente l’ Italia s’è desta! Vediamo se riusciamo a capire il perché.

Nell’articolo si legge che il comico rivendica una vera e propria abolizione di diverse organizzazioni democratiche ritenendole vecchie e inadeguate. Iniziamo da qui.

A Rieti, in piazza Grillo ha detto che il sindacato, questo sindacato, deve evolvere se non vuole essere spazzato via. Penso che non si possa non essere d’accordo. Del resto, che questi partiti e che questo sindacato siano giurassici, ormai è veramente difficile non condividerlo; che in particolare il sindacato non combaci più con la realtà lo dimostrano i dati sulla disoccupazione, le aziende che sempre più numerose sono costrette a licenziare i propri dipendenti perché il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al loro fatturato.

Di questi temi da affrontare concretamente, però, nessuno parla. A me piace la concretezza: a chi fa impresa interessano i dati concreti, le chiacchiere stanno a zero. Quali sono per esempio delle proposte concrete per il nostro territorio in grado di far riprendere per l’occupazione? Quali sono le proposte di questi sindacati, di questi partiti?

Parliamo sempre di esempi concreti, ti pare sia possibile applicare a Rieti il CCNL Turismo del commercio che prevede per i dipendenti il pagamento della 14sima mensilità, dei permessi retribuiti e di un mese di ferie?

In molte città italiane si registrano aumenti significativi nei mesi estivi dei flussi turistici, a Rieti invece si rileva un forte decremento in quanto le partenze sono di gran lunga superiori agli arrivi. Ed allora come fanno le aziende a pagare con un fatturato che diminuisce quanto sopra esposto? Ed il sindacato in tutti questi anni non si è mai accorto di niente?

Questo è un esempio, ma potrebbero essercene altri 100, 1000. Questi sono problemi veri, concreti, da anni irrisolti. Poi c’è da aggiungere che la verità è che questo sistema è fallito! Fallito concettualmente e purtroppo anche economicamente.

Ecco perché Grillo ha ragione quando attacca questa rappresentanza collettiva, perché anche questa è autoreferenziale, non si confronta, vive di vecchi e ormai obsoleti privilegi che né le imprese, nè il nostro Stato, sono più in grado di garantire.

È in crisi quindi non la democrazia, ma questo modello arcaico, ma soprattutto vecchio di democrazia.

La vera antipolitica è quella di chi ha distrutto moralmente ed economicamente il nostro Paese, di chi ancora non si rende conto che necessitano grandi riforme di cui non possiamo, non dobbiamo avere paura. Antipolitica è chi non si rende conto che i Cittadini stanno assumendo attraverso la Rete un ruolo attivo, caratterizzato da forme di partecipazione dal basso, che impongono alle istituzioni nuove procedure decisionali, e ai politici nuove pratiche di ascolto e di presenza.

Anche la Chiesa, come sta accompagnando questa evoluzione?

Il Mahatma Gandhi diceva: «Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo».

Ecco, concludo con questo pensiero che condivido e che tra l’altro mi rappresenta nella mia quotidianità e nel mio percorso di vita imprenditoriale sin qui vissuto.

Per questi motivi sono cautamente ottimista sul cambiamento in atto, se sapremo guidarlo con intelligenza sarà propedeutico ad una vera, responsabile e consapevole ricostruzione della nostra amata Italia.

One thought on “Risposta a Grillo, il bambino e l’acqua sporca”

  1. Marco Giordani

    da parte nostra è perfettamente condivisibile il punto di vista Roberto Fallerini sul sindacato.

    Ma alcune osservazioni sono dovute:
    – non è vero che “di questi temi da affrontare concretamente, però, nessuno parla”. I radicali ne parlano da sempre, ed hanno anche cercato di far pronunciare, via referendum, gli italiani su temi “di cosa debba essere un sindacato”.
    – Fallerini ci dice che “A Rieti in piazza Grillo ha detto che il sindacato, questo sindacato, deve evolvere se non vuole essere spazzato via”. Ma sulla stampa si trova questa dichiarazione di Grillo del 18 Gennaio, a Brindisi per un comizio del suo “tsunami tour”, che non collima con questa richiesta di “riforma”:
    “Voglio uno Stato con le palle, eliminiamo i sindacati che sono una struttura vecchia come i partiti politici. Non c’è più bisogno dei sindacati. Le aziende devono essere di chi lavora”.
    – riguardo il caso che cita riguardo il contratto del commercio: sicuramente il sindacato spesso non è “obiettivo” nel valutare le situazioni, ma qui sembra mancare il ruolo della organizzazione imprenditoriale…

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