«Vogliamo vedere Gesù»

È il 22 febbraio del 2004 quando san Giovanni Paolo II invia ai giovani del mondo il consueto, ma mai scontato, messaggio in vista della XIX GMG a carattere diocesano, celebrata il 4 aprile del 2004. Il tema è ancora una volta tratto dal vangelo di Giovanni “Vogliamo vedere Gesù”, un versetto che coniuga con immediatezza l’invito ad andare verso il Signore, il vissuto comunitario di tale “movimento” e la categoria del “vedere”, che rimanda indubbiamente al vissuto della ricerca e dell’approdo all’oggetto della ricerca stessa.

Si tratta quindi di un invito “concreto”, fatto di volontà e quindi di scelta, di fratellanza e condivisione, di forza e convinzione nel fare qualcosa che evidentemente ci rende “cercatori” del rapporto vero, della relazione autentica con il Gesù. Tante sollecitazioni in unico versetto, due verbi, un Dio che si fa incontrare da coloro che lo desiderano. Ecco quindi il nucleo del messaggio del il Pontefice diresse ai giovani: confrontarsi con le più profonde aspirazioni della nostra anima, coglierle, renderle concrete, reali, perseguibili.

Non si tratta quindi di un approccio mosso da curiosità “per sapere come si presentava l’uomo Gesù”, ma i greci che posero questa domanda agli Apostoli desideravano trovare “risposta alle loro domande fondamentali, volevano sapere chi egli era veramente e da dove veniva”. Essere come quei giovani greci è la provocazione che il Papa fece ai giovani, facendo attenzione al fatto che l’intellettualismo consente una profonda conoscenza di una questione, ma mostra tutto il suo limite quando si parla di una persona.

Occorre molto di più: “La vostra ricerca non sia motivata semplicemente da curiosità intellettuale, che è pur già un valore, ma sia stimolata soprattutto dall’intima esigenza di trovare la risposta alla domanda sul senso della vostra vita”. Si tratta così di cercare uno sguardo, di farsi catturare da una relazione, di cogliere il volto, l’essenza di colui con il quale entriamo in rapporto. Non possiamo quindi essere frettolosi, superficiali, approssimativi. Dio non è così con noi, tutt’altro, Egli ci ha rivelato il suo vero volto, Gesù.

Ecco le partole del Papa: “Volete anche voi, cari giovani, contemplare la bellezza di questo Volto? Ecco la domanda che vi rivolgo in questa Giornata Mondiale della Gioventù dell’anno 2004. Non rispondete troppo in fretta. Innanzitutto, fate dentro di voi il silenzio. Lasciate emergere dal profondo del cuore questo ardente desiderio di vedere Dio, un desiderio talvolta soffocato dai rumori del mondo e dalle seduzioni dei piaceri. Lasciate emergere questo desiderio e farete l’esperienza meravigliosa dell’incontro con Gesù. Il cristianesimo non è semplicemente una dottrina; è un incontro nella fede con Dio fattosi presente nella nostra storia con l’incarnazione di Gesù. Cercate con ogni mezzo di rendere possibile questo incontro, guardando a Gesù che vi cerca appassionatamente. Cercatelo con gli occhi di carne attraverso gli avvenimenti della vita e nel volto degli altri; ma cercatelo anche con gli occhi dell’anima per mezzo della preghiera e della meditazione della Parola di Dio, perché “la contemplazione del volto di Cristo non può che ispirarsi a quanto di lui ci dice la Scrittura”.