Viva partecipazione all’Open Day del Varrone

(di Giorgio Millesimi III C Liceo Classico “Varrone”) Lunedì 25 gennaio il Varrone ha aperto le sue porte agli studenti delle medie. L’iniziativa dell’Open Day non era nuova al nostro liceo, ma quest’anno ha visto la viva partecipazione di moltissime persone. Sono stati coinvolti quasi tutti i ragazzi e le ragazze del nostro istituto e ognuno si è esibito, o da solo o in gruppo, ballando, cantando e facendo divertire il pubblico. I preparativi erano già iniziati dalla mattina e, a chiunque fosse sceso in palestra, si sarebbe aperto un vivace scenario di cooperazione tra studenti volta alla buona riuscita delle attività pomeridiane. C’era chi aiutava a pulire, chi faceva le ultime prove e chi stava alla console e tutto questo si svolgeva in grande armonia e sincronia.

Alle 13 tutti sono tornati a casa per un pasto veloce, con la promessa di rivedersi neanche due ore dopo in palestra, tirata a lucido per l’evento.

Già dalle 15, la scuola cominciava a riempirsi e i primi intrepidi ragazzini delle medie iniziavano ad affollare il cortile. Alcuni erano un po’ restii ad allontanarsi dai genitori, mentre i più spavaldi non esitavano a fare domande in giro e sembravano molto incuriositi dalle partite di Netball che si stavano svolgendo in quel momento e che hanno dato inizio all’Open Day.

Tra Dirigente scolastico, collaboratori, professori e studenti, vi era un intenso clima di aiuto reciproco e di intesa e tutti erano impegnati in qualcosa: chi rispondeva alle domande dei curiosi; chi allestiva il tavolo per il buffet e chi mostrava l’edificio ai più intrepidi.

Le attività erano molteplici, perciò si poteva scegliere se, per esempio, assistere a una dimostrazione di scherma, partecipare al laboratorio di scrittura creativa o semplicemente mangiare una pizzetta in compagnia dei propri amici. Parlando con i presenti, si poteva constatare come il feedback della giornata fosse estremamente positivo tanto che, anche chi fino a quel momento aveva avuto ancora qualche remora sull’iscriversi, sembrava proprio voler entrare a far parte di questo mondo a partire dall’anno prossimo. Si può affermare senza paura di essere smentiti che, indipendentemente dal numero effettivo di futuri studenti che solcheranno le porte del Varrone a settembre, è stato emozionante avvertire nel profondo del cuore un grande senso di appartenenza nei confronti della scuola condiviso da tutti.

Se infine ci venisse chiesto di riassumere il clima dell’Open Day in poche parole, potremmo senz’altro definirlo conviviale, intimo, familiare.

Il bellissimo messaggio che è emerso da questo pomeriggio passato in compagnia è stato che leggere e tradurre i classici non impedisce di coltivare altri interessi (si pensi a tutti gli studenti virtuosi che si sono esibiti), ma anzi vivifica e illumina l’esistenza e, quindi, va ad alimentare le predisposizioni e le inclinazioni personali di ognuno. Chi studia la cultura classica, infatti, impara a riconoscere l’importanza delle arti: danza; musica; teatro e anche il valore etico ed estetico dell’attività fisica e dello sport, sempre secondo la concezione degli antichi per la quale anima, mente e corpo, in quanto costituiscono l’essenza stessa dell’essere umano, vanno rispettati ed educati nella loro totalità.