I mesi passano, le stagioni si alternano, ma i problemi relativi alla vertenza Ritel rimangono. Come pure le preoccupazioni e, giustamente, anche la rabbia, di lavoratrici e lavoratori che continuano ad attendere una soluzione che sembra non arrivare.
La delusione è tanta quindi, anche per Luigi D’Antonio, segretario Fiom Cgil, che dichiara tutta la sua delusione per l’esito dell’ultimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per la vertenza Ritel.
«Come sindacati – dice – da sempre vicini ai lavoratori, ci sentiamo traditi. prima dell’incontro avevamo manifestati dei dubbi in merito al progetto Elco. Dubbi che purtroppo, si sono dimostrati reali. Ci aspettavamo una presenza delle Istituzioni che ci sono sempre state vicine ed invece si sono notate delle assenze come se qualcuno pensasse che ormai il problema rimane solo delle lavoratrici e dei lavoratori Ritel e dei sindacati».
Dello stesso avviso anche il segretario della Fim Cisl, Giuseppe Ricci, che sottolinea come, dal tavolo al Mise «abbiamo registrato solo l’ennesimo ritardo visto che non abbiamo avuto nessuna conferma riguardo agli impegni che erano stati presi durante la riunione dello scorso aprile».
Impegni riguardanti la presentazione del piano industriale, che prevedeva l’assunzione dei lavoratori che attualmente stanno svolgendo lo stage a Carsoli, la realizzare di nuovi piani di formazione e l’apertura di una sede a Rieti.
«Visto che tutto ciò è mancato – dice Ricci – come Fim Cisl, affermiamo di non credere più al progetto, su cui dobbiamo anche registrare il disimpegno di Elco e di Finmeccanica da cui non sono arrivati segnali concreti ma soltanto dichiarazioni di buona volontà che a poco servono ai lavoratori».
Per D’Antonio «tutto ciò non è accettabile perché in questa vertenza ci abbiamo messo tutti la faccia ed è giusto che in questo momento di difficoltà ognuno si assuma le proprie responsabilità, perché non è certo scappando o facendo finta di nulla, che risolvono i problemi».
Da parte loro Elco e Finmeccanica, al tavolo delle trattative oltre alle organizzazioni sindacali, erano presenti Castano per il Governo, Betollo per Finmeccanica e Guidetti per la Elco, hanno ribadito però di voler andare avanti anche se, tra sindacati e lavoratori, serpeggiano molti dubbi su tali promesse.
«Le lavoratrici ed i lavoratori Ritel – prosegue D’Antonio – oggi più ch mai, hanno bisogno di fatti e non più di parole o promesse non mantenute. Sono anni che aspettano ed oggi non possono più permetterselo. In questi giorni difficili mi sono sentito molto vicino a loro e spero abbiano capito da che prte stanno le organizzazioni sindacali. Vogliamo che le richieste e i diritti dei lavoratori vengano rispettati».
Anche Ricci, della Fim Cisl chiede fatti concreti ed una soluzione definitiva «per questo ci appelliamo nuovamente al Governo, affinché si attivi con un intervento concreto affinché si passi dalle parole ai fatti anche se abbiamo lanciato più volte questo appello senza però alcun apprezzabile risultato».
Dello stesso parere il segretario della Fiom che si dice d’accordo «che il Governo intervenga direttamente su Finmeccanica per dare una svolta concreta alla vertenza, cosa che fino ad oggi non è accaduta. Chiediamo anche un intervento delle istituzioni su Moretti, quale esponente di Finmeccanica, per ricordargli gli impegni che la sua azienda ha preso in questi anni per il nostro territorio e che puntualmente non ha mantenuto».
L’incontro al Mise si è quindi risolto con una sola cosa certa: un nuovo rinvio al 22 settembre dove capirà se il progetto Elco per la Ritel sia ancora realizzabile.
L’ottimismo non è alle stelle perché, come dicono i sindacati, «le speranze sono poche, ma ci auguriamo di essere smentiti».
Come si diceva, i mesi passano, le stagioni cambiano, ma la vertenza Ritel rimane al palo.