Verso San Domenico: una rievocazione di senso

Dal 26 al 30 agosto si svolgerà l’ottava edizione della Rievocazione storica della Canonizzazione di San Domenico di Guzmán

Prosegue la marcia di avvicinamento alla Rievocazione storica della Canonizzazione di San Domenico di Guzmán, manifestazione prodotta in collaborazione dal Consorzio Reate Antiqua Civitas e dalla Confraternita di Misericordia di Rieti con il patrocinio dell’Ordine dei Frati Predicatori.

Da otto anni l’appuntamento caratterizza la fine del mese di agosto con gli oltre 250 costumi indossati dai concittadini e prodotti in proprio dal Consorzio Reate Antiqua Civitas (come il resto dell’apparato scenico), accompagnati dagli sbandieratori, dai musici e dai gruppi di figuranti provenienti dalla provincia, dall’Abruzzo e dall’Umbria. Una serie di spettacoli a tema e attività culturali che si propongono di coniugare alcuni aspetti della fede e del recupero della storia cittadina.

«Di sagre medievali ce ne sarebbero tante – spiega Fabio Spaccini, governatore della Confraternita di Misericordia – ma al fianco del divertimento e dell’intrattenimento, noi ci proponiamo di dare un contributo affinché la città risulti più partecipata e consapevole».

In questa chiave la manifestazione viene da sempre autoprodotta, senza chiedere alcun tipo di finanziamento pubblico. E la difficoltà economica di questo periodo non sembra scoraggiare l’organizzazione: «Qualche volta ho l’impressione che la crisi venga usata un po’ come un alibi. Io credo sia tempo di invertire il ragionamento» spiega Spaccini. «L’impegno è quello di realizzare gli obiettivi nonostante la crisi. Di dimostrare che le risorse della società sono nelle persone prima che nei soldi».

Non a caso la novità di quest’anno è il mercato medievale, ma, spiega il governatore della Misericordia, «non va inteso come un altro canale di autofinanziamento. È il tentativo di reinventare un pezzettino di economia locale, laddove l’economia della nostra città non ha alcun senso, non si basa più su niente. Rieti ha coltivato a lungo una sua vocazione artigianale. Lo si legge pure nei nomi delle strade: via Pellicceria, via Del Mattonato, e c’era il “borgo dei ferrari”, la zona dei “cordari”… Non si tratta di cedere ad una qualche nostalgia, ma di impostare lo sguardo nel modo giusto, di cogliere le opportunità del proprio tempo senza rinunciare a quanto ha funzionato fino a ieri e forse è stato abbandonato troppo frettolosamente».

Sui banchi del mercato, dunque, non ci sarà nulla di importato: «Avremo solo artigiani locali. Per l’occasione coleremo la cera, faremo il sapone, lavoreremo la ceramica. E insieme al Mako (Mercato Agricolo a Km Zero, ndr) della V Comunità Montana proporremo anche prodotti di agricoltori e allevatori della nostra zona. Alle spalle di molte tra queste esperienze c’è una grande ricerca: di conservazione, di approfondimento, di attualizzazione. Anche in questo senso la manifestazione è “rievocazione”: di un senso, di una prospettiva da riscoprire nelle radici della città».

Rivivi la manifestazione dello scorso anno attraverso le gallerie fotografiche:

Sbandieratori, chiarine e tamburini

Prova del fuoco che brucia i libri

L’Esemble Aubespine

I volti del Corteo

La rievocazione storica

Spettacolo del fuoco: Vita, Morte, Eternità