Ugl: «La storia della mucca Asm e le quote latte…»

Nel lontano 1974 dall’idea di alcuni Amministratori Municipali lungimiranti, nacque un vitellino di nome ASM. L’intenzione era di far crescere un animale sano e forte che lavorasse per la comunità e il suo latte facesse crescere altri vitellini (nuovi mercati) e sfamasse molte altre persone (lavoro e stipendi).

Con gli anni i buoni propositi sono svaniti, in molti pensavano che la mucca ASM potesse essere munta per il proprio tornaconto e all’infinito, così mungi e mungi (mancati o incompleti pagamenti dei contratti di servizio, clientelismo, poltrone…), la povera bestia è sempre più infiacchita. Chi ha irresponsabilmente partecipato alla spartizione delle quote latte non ha capito che la povera mucca aveva bisogno di foraggio (ristoro dei contratti di servizio, investimenti e organizzazione), per continuare a tirare il carro (servizi TPL, Igiene Urbana, scuolabus…) e dare del buon latte (lavoro e stipendi).

Ora la paura è che la povera Mucca non si riprenda più, rischiando di finire al macello per dei buoni hamburger per sfamare la pancia dei soliti noti e alla comunità resterebbero solo le corna, speriamo di no!

Scusate la lunga metafora, ma pensiamo che renda l’idea di quanto è capitato all’ASM Rieti negli ultimi quindici anni.

Per troppo tempo l’ASM Rieti è stata usata dall’Amministrazione Comunale come un bancomat, con l’intento di mitigare i buchi di bilancio dell’Ente, tutto questo è accaduto tra il silenzio e con il benestare di tutti, maggioranza, opposizione e amministratori. Le priorità dei partiti sono sempre state le poltrone in seno al CdA dell’ASM, chissà perche? occupato il potere, gli interessi della società chi li ha curati?

Le dimissioni della Presidente Enza Bufacchi, fanno capire benissimo come chi non è dentro certi schemi e cerca di cambiare le cose e curare gli interessi dell’ASM, al di fuori di ogni logica di partito, è lasciato solo e in qualche modo costretto ad alzare bandiera bianca.

L’Ugl da almeno dieci anni chiede un Piano Industriale e degli investimenti, perfino arrivando a due scioperi, il primo soli come sigla, il secondo insieme alle altre Organizzazioni sindacali. Le richieste sono rimaste inascoltate e l’ASM Rieti è ferma allo scorso secolo rischiando di non essere competitiva e soprattutto in grande difficoltà nell’erogare servizi con uno standard almeno sufficiente.

Anche riguardo ai lavoratori non esiste nessun tipo di organizzazione formalizzata con un chiaro funzionigramma che individui responsabilità e competenze, anche la formazione professionale è assente. Insomma parliamo di una società in grande difficoltà.

In questo periodo di grande difficoltà e incertezza per tutti, cosa fanno amministratori e politici?

Alcuni come ad esempio il Sindaco Petrangeli dichiarano che “è tutto sotto controllo” e invitano alla tranquillità, altri profilano soluzioni incomprensibili o segrete e infine una terza specie non rara che continua alla caccia al consenso, muovendosi loscamente tra il personale con l’appoggio di pochissimi e inconsapevoli lavoratori. A quest’ultima specie ricordiamo che la stragrande maggioranza dei lavoratori è quella che ogni mattina con grande sacrificio e professionalità si reca a lavoro sapendo di dover lavorare con o su mezzi vecchissimi o dover risolvere difficili problemi amministrativi.

Passi l’incapacità politico – amministrativa che ha già fatto danni irreparabili, ma non consentiremo a nessuno di macellare la mucca ASM per mangiarne gli hamburger, dall’Ugl saremo attenti e soprattutto non ci faremo distrarre, l’ASM Rieti può e deve tornare a essere una società in grado di dare servizi di ottima qualità con strumenti e automezzi moderni, tornando a essere un soggetto competitivo sul mercato. Tutto questo a garanzia dell’occupazione e di un’ottima qualità del lavoro che a oggi è molto precaria.

Dall’Ugl ci aspettiamo una veloce soluzione alla vacatio della figura del Presidente del CdA ASM, subito dopo pretendiamo chiarezza sul futuro della società che deve obbligatoriamente passare attraverso il rinnovo dei contratti di servizio, anche di quelli minori nel tempo scippati alla società.

L’Ugl insieme ai lavoratori è pronta a fare la propria parte, il Comune e L’ASM?