Terremoto, mons Pompili: «La ricostruzione è una scommessa, molti hanno desistito»

La ricostruzione del post Terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2016 è una «scommessa» perché «non è affatto garantito che questo avvenga se non ci sarà da parte di tutti una responsabile condivisione dei pesi».

La ricostruzione del post Terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2016 è una «scommessa» perché «non è affatto garantito che questo avvenga se non ci sarà da parte di tutti una responsabile condivisione dei pesi di questa operazione» e «pensare di riuscirci è già questo un impegno importante perché molti hanno già desistito e si voltano altrove».

Così il vescovo Domenico in uno stralcio dell’intervista pubblicata nel libro Voci dal Terremoto e raccolta da Fabio Bolzetta, giornalista di Tv2000. Nella racconto delle ore drammatiche tra le vittime di Amatrice e Accumoli, mons. Pompili non dimentica «l’odore di morte nell’aria, alla sera, quando tornavo a casa, addosso, sui vestiti», e la sua è solo una delle testimonianze presenti nel volume, pubblicato da Poiesis.

Il lavoro di Bolzetta è infatti un racconto diretto e documentato di luoghi, storie, immagini ed emozioni. Raccolti, nel lavoro di giornalista inviato tra le macerie di Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo flagellate, a partire dal 24 agosto 2016, dalla furia del sisma. I primi momenti: il dolore per chi ha perso la propria famiglia, gli attimi della fuga e la corsa verso la salvezza. Un anziano 102enne che, senza più una casa, si è trovato a ricominciare tutto daccapo. Una famiglia con bambini che, per notti, ha trovato riparo dentro un camion frigorifero. Il ricordo dei monaci benedettini al crollo della Basilica di Norcia.

Le Voci dal Terremoto sono quelle incontrate lungo migliaia di chilometri, istantanee da territori distrutti e inaccessibili come il centro di Amatrice, le zone rosse di Norcia e Accumoli e le tendopoli sino a Porto Recanati e Porto Sant’Elpidio dove la gente di montagna, sfollata, è stata ospitata in villaggi turistici sul mare. Inseguendo i luoghi segnati dalle cicatrici del terremoto, tra queste pagine, si scoprono germogli nascosti di speranza. Tra case distrutte, ecco giovanissimi che sfidano la burocrazia e regalano ‘casette’, consegnandole a domicilio, a chi ha perso tutto. Dentro una chiesa di Tolentino che mette da parte le panche e ospita, sotto l’altare, centinaia di anziani. Territori innaffiati dalla speranza come la visita a sorpresa di Papa Francesco, l’udienza alle popolazioni colpite dal terremoto in Vaticano, la promessa (mantenuta) di battezzare i bambini nati dopo il sisma, nella cappella della sua residenza di Casa Santa Marta.

Tra il buio delle crepe di edifici lesionati filtra la luce di qualche sorriso. Quando riapre la scuola di Norcia e parte della zona rossa. Tra i volontari e i Vigili del Fuoco. Alle visite del Presidente Mattarella. Pagine di ripartenza con il primo cittadino ex allenatore Sergio Pirozzi, impegnato per la sua Amatrice, a giocare «la partita della vita». Il Sindaco di Norcia Nicola Alemanno che ricorda «quel giorno quando ancora tutto era in piedi» con i cittadini nelle case e negli alberghi circa ventimila persone. L’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, con i cimiteri inagibili, che celebra messa in un parcheggio. L’intervista al primo soccorritore dell’hotel di Rigopiano, sommerso dalla valanga, che ha raggiunto dopo otto ore, di notte e sugli sci, in mezzo ad una bufera. Voci dal Terremoto non è un testo ‘studiato’ sulla scrivania, ma un racconto che vuole essere segno, fruscio, voce. Narrata e ripresa, fotografata. Per non dimenticare. E per imparare come anche dalla distruzione sia possibile rinascere. Perché «chi non ricorda, non vive».

Il libro sarà presentato lunedì 12 giugno ore 18.30 presso la libreria Paoline Multimedia International, in via del Mascherino, 94 Roma.

Alla conferenza stampa saranno presenti mons. Domenico Pompili, l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo e l’autore del libro, Fabio Bolzetta. Modera Benedetta Rinaldi, giornalista di Raiuno e Rai Italia.

One thought on “Terremoto, mons Pompili: «La ricostruzione è una scommessa, molti hanno desistito»”

  1. Trilly

    Chi nn ricorda nn vive…ed è questo che ancora oggi ci da tormento…il ricordo è sempre vivo ..è sempre presente alzandosi ogni mattina e vedere intorno tanta distruzione…tante macerie e nn puoi neanche andare per una preghiera dove i tuoi cari sono sepolti ..dove puoi dare liberamente sfogo al tuo pianto ormai represso da nove mesi.Allora ti rifuggi nelle tue montagne e riempi i tuoi occhi guardando il cielo e cercando quella speranza rivolgi la tua preghiera a Dio che lo ritrovi… in quel blu bianco e a volte grigio quel grigio che ti senti dentro come le tante pietre ammassate ancora li…ascolti il vento che ti parla di speranza e la polvere che ti riempie gli occhi .. ed è quella che ti riporta nel presente e nel passato e ti fa vivere in un lembo di terra che nn ti culla più davanti al focolare… ma ti spinge nel combattere per farlo rivivere più ardente di prima. Trilly Accumoli

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