Televisione: Rai Vaticano, sabato lo speciale “I cieli narrano” con mons. Viganò

Come comunicare il Vangelo? Quali strumenti oggi la Chiesa usa per raggiungere questo obiettivo? Dal cinema degli esordi ai profili Twitter e Instagram di Papa Francesco, come è cambiato il modo di comunicare la buona novella?

“Oggi i media si sono naturalizzati – dice monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede – in questo quadro Papa Francesco sembra che abbia un fiuto naturale perché sente empatia con le persone, si lascia coinvolgere”. “I cieli narrano”, speciale di Rai Vaticano a cura di Massimo Milone, di Nicola Vicenti, con la partecipazione di monsignor Viganò, in onda sabato 17 settembre alle 24.30 su Rai Uno (replica su Rai Storia il 2 ottobre alle 12.30), è un viaggio tra memoria e attualità, nel rapporto tra i media e la Chiesa di Roma. Alla scoperta delle vicende che hanno creato legami tra Vangelo e comunicazione, tra annuncio ed evangelizzazione. “Tutti i Papi hanno cambiato qualcosa nella comunicazione – afferma il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, a Rai Vaticano – Papa Francesco come si veste, come parla, come ‘veste il potere’ ci riporta allo spirito del Concilio, ad interpretare i segni dei tempi”. Leone XIII nel 1896 compare nel più antico filmato italiano. Dalla teca di Rai Vaticano emerge il documento dell’inaugurazione di Pio XI della Radio vaticana, mentre Pio XII è stato protagonista del film “Pastor angelicus” nel 1942. Il vero salto di qualità avviene con la nascita della televisione. Rai Vaticano ricorda il filmato “La giornata del Papa” con protagonista Giovanni XXIII, la diretta Rai sul famoso “Discorso alla luna”, la figura di Giovanni Paolo II, “protagonista assoluto” del rapporto fra Papa e tv. Oggi, “star mondiale della comunicazione” è Papa Francesco, “un Papa social che crea relazioni perché provoca e chiede sempre una reazione – sostiene padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica -. Un Papa pastore che di fatto è un social network”.