Solsonica, i lavoratori: pronti ai contratti di solidarietà

«Preso atto dell’irrigidimento dell’azienda in merito alle trattative in essere a causa della crisi aziendale ed in particolare alla necessità della riduzione del costo del lavoro, si disapprova l’intento della stessa di procedere “unilateralmente”».

Sono le organizzazioni sindacali e le Rsu a prendere posizione sulle scelte della Solsonica, poiché «Tale situazione determinerebbe, nell’immediato, reazioni facilmente intuibili e certamente penalizzerebbero le attuali necessità produttive».

«Allo stato – spiegano i sindacati in una nota – non sono accettabili le proposte dalla Società, in quanto fortemente penalizzanti e inoltre si denota una sostanziale indisponibilità dell’ azienda ad esprimere in modo chiaro e trasparente quale sia il piano industriale che intende porre in essere nei prossimo futuro. Tale circostanza è aggravata dalla mancanza di prospettive concrete nel settore dello sviluppo».

«La condotta dell’Azienda – sottolinea il comunicato – denota altresì una disattenzione nei confronti di coloro che sia nel biennio 2008/2010 che da oltre 18 mesi si trovano in cassa integrazione, alcuni a zero ore, ai quali
si chiede un ulteriore e pesante sacrificio senza una prospettiva di miglioramento e con il concreto timore di finire in futuro anche in mobilità».

«Al fine di superare la situazione venutasi a creare e quale gesto di disponibilità – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – si sollecita l’immediata presentazione, nella sede demandata, dei contratti di solidarietà secondo i
parametri di legge. Tale procedura, ove tempestivamente e correttamente attivata, porterebbe alla costituzione del tavolo di concertazione entro 30 giorni dalla presentazione e per la società determinerebbe, con effetto retroattivo dalla data di presentazione, dell’abbattimento del costo del lavoro di circa il 40% e consentirebbe a tutti gli attuali dipendenti della Società di tornare a prestare la propria opera con incremento dell’attività produttiva».

«Ove tempestivamente attivati e ove l’approvazione degli stessi avvenisse prima del 23 agosto 2014 si potrebbe anche ipotizzare la rinuncia alla C.I.G.S. per il periodo residuo. Si auspica – conclude la nota – che le disponibilità rappresentate vengano percepite dalla società quale volontà di contribuire concretamente alla soluzione dei problemi e alla ripresa a pieno regime dell’attività produttiva».