Sindaci più amati, Petrangeli 21esimo: «60% dei consensi a metà mandato»

Simone Petrangeli registra un calo di popolarità dell’8,7% rispetto all’elezione 2012 e scende al ventunesimo nella classifica di gradimento di sindaci italiani. Lo si apprende dalla “Governance Poll” pubblicata da «Il Sole 24 Ore». Con il 58,5% di consensi condivide la posizione con i sindaci di Caltanissetta, Grosseto e Reggio Emilia.

Il sindaco più amato è Dario Nardella, erede di Matteo Renzi a Firenze, con il 65% di consensi, seguito da Decaro di Bari e Gori di Bergamo. Petrangeli risulta il più “gradito” del Lazio, seguito da Michelini (Viterbo, 43°), Ottaviani (Frosinone, 67°), Marino (Roma, 82°) e Di Giorgi (Latina 95°).

«I sondaggi vanno sempre presi con le molle e la vicenda del sindaco Cattaneo ne è la dimostrazione più eclatante» dichiara il sindaco di Rieti. «Nonostante ciò mi rallegro per un risultato assolutamente lusinghiero. Come di consueto i primi della classifica sono sindaci neo eletti, come è capitato al sottoscritto nel 2012 e nel 2013. Essere quasi al 60% dei consensi a metà mandato, e tra mille problemi ed emergenze che i cittadini ben conoscono, è certamente un grande risultato. La classifica va analizzata anche tenendo conto dello stato di salute delle amministrazioni, perché guidare un Comune in dissesto o in pre-dissesto, come il nostro, non è uguale a guidarne uno in salute. Ovviamente c’è ancora molto da fare e i problemi non mancano, ma siamo convinti di poter portare a termine il mandato realizzando gran parte del nostro ambizioso programma. In questi due anni e mezzo abbiamo fatto una piccola rivoluzione mettendo al centro la legalità e le regole».

«La classifica Governance Poll mostra l’apprezzamento dei cittadini per il duro lavoro compiuto in questi due anni e mezzo di amministrazione» dichiara il presidente del Consiglio comunale, Gian Piero Marroni. «Il vero banco di prova saranno le elezioni, non ci illudiamo e c’è ancora molto da fare, ma il dato sul gradimento ripaga gli sforzi che si stanno compiendo. Governare un Comune con il mostruoso debito ereditato, con la spada di Damocle del piano di rientro e con i continui tagli imposti dal governo è un’impresa difficile che richiede impegno, dedizione e massima attenzione verso i bisogni dei cittadini».