“Per colui che accompagna il giovane nella scoperta della sua personale grandezza e della sua propria dignità, non esiste nessun compito più nobile ed elevato di questo: accompagnarlo a Cristo;
far sì che i suoi occhi, che fino ad allora erano in qualche modo incapaci di vedere, vedano le prospettive del tutto nuove della quotidianità e dell’eternità; aprirgli davanti la strada della gioia e della felicità autentiche”. È questo il grande compito di chi si mette a fianco dei giovani per accompagnarli lungo la strada verso la maturità. A tracciarlo è mons. Marek Jedraszewski, arcivescovo di Cracovia e presidente della Commissione Ccee per la catechesi, la scuola e l’università, aprendo questo pomeriggio a Barcellona il Simposio europeo sui giovani con una relazione dedicata ai temi più rilevanti dell’accompagnamento dei giovani in Europa oggi. “Molti di loro – ha detto l’arcivescovo – sono nati in famiglie cristiane e in maniera in qualche modo naturale crescono nella fede della Chiesa cattolica. Molti altri per motivi diversi hanno perduto la fede, talora a causa della perdita della fiducia nella Chiesa. Per questo essi spesso vivono con un senso di interiore amarezza, alla quale fanno seguito tristezza, mancanza del senso della vita e una paralizzante carenza di speranza”. Molti altri, ancora, sanno che esiste la religione cristiana ma rimangono a “grande distanza”.
“A tutti loro, anche se ogni volta in modo diverso, la Chiesa si avvicina e attraverso i suoi testimoni comincia a edificare in loro la speranza in una nuova, autentica vita. Mostra loro la verità contenuta nel Vangelo, cioè nella Buona Novella su Gesù Cristo, Salvatore del mondo e Redentore dell’uomo”. Attenta l’analisi che l’arcivescovo ha offerto della situazione europea in cui vivono oggi i giovani. “È certamente un luogo comune che l’Europa contemporanea si trovi in uno stato di crisi profonda”, ha aggiunto. Si tratta di una crisi innanzitutto politica in cui “si arriva alla creazione di leggi che attaccano i diritti più elementari, compreso quello alla vita”. In un contesto simile, “l’accompagnamento dei giovani nel loro cammino verso Cristo – ha concluso l’arcivescovo polacco – deve allora consistere nel presentare loro, prima, con pazienza e saggezza, la verità sull’uomo”.