Teatro

Si chiude con “Telè” la prima rassegna teatrale civitese

Dopo il successo delle prime due serate di spettacoli, si chiude stasera la Prima Rassegna Teatrale Civitese, organizzata dal Comune di Cittaducale e da unaltroteatro nell’ambito delle iniziative promosse dall'amministrazione comunale per le festività natalizie.

Dopo il successo delle prime due serate di spettacoli, si chiude stasera la Prima Rassegna Teatrale Civitese, organizzata dal Comune di Cittaducale e da unaltroteatro (impresa di produzione teatrale ministeriale) nell’ambito delle iniziative promosse dall’amministrazione comunale per le festività natalizie; in scena “Telè”, una sorta di Telemaco napoletano (interpretato da Arturo Scognamiglio, presidente di unaltroteatro, per la regia di Lorenza Sorino) che lascia il basso in cui abita per andare alla ricerca del padre.

L’appuntamento è alle 21.15 – con ingresso libero e gratuito – al Palazzo della Comunità in Piazza del Popolo a Cittaducale, già un tempo adibito ad ospitare balli, commedie e spettacoli di ogni genere.

Lo spettacolo – ispirato all’omonimo libro di Pina Lamberti Sorrentino – racconta la storia di Telemaco D’Amore, ragazzino dei quartieri problematici di Napoli, ennesimo figlio di una famiglia numerosa dove tutti fanno “lavoretti” per portare qualcosa a casa. Il padre di Telemaco è sparito da due mesi per cercare fortuna all’estero così Telè decide – all’insaputa di tutti – di mettersi sulle sue tracce affrontando un viaggio che lo porterà fino in Svizzera. Al suo arrivo scoprirà che la meta è meno importante del viaggio fatto e imparerà a diventare uomo e padre.

«Telemaco D’amore parte alla ricerca di un padre idealizzato e sognato, proprio come il più famoso Telemaco dell’Odissea e proprio come Telemaco trova il coraggio di mettersi in viaggio, affrontando il rischio e la bellezza della ricerca» racconta Arturo Scognamiglio.

«Al centro della storia vi è proprio la ricerca del padre, un padre da imitare, un padre da cui imparare, una figura che rappresenta per lui una guida, la possibilità di un mondo diverso dal suo basso dove il sole non entra nemmeno a mezzogiorno».

Il padre rappresenta la figura del maestro, della guida, che manca troppo nei nostri giorni; i padri sono mancanti, incapaci di responsabilità, i maestri muoiono, le guide che i giovani seguono sono false guide e dunque si rischia di restare fermi ad attendere l’arrivo di qualcuno che forse non tornerà mai, oppure – proprio come Telè – si può decidere di prendere il coraggio a due mani e si parte, ci si mette in gioco, per arrivare a scoprire che il viaggio stesso e non la meta può fare di se stessi un uomo, un padre, un maestro.

L’ingresso è libero e gratuito.
La serata di chiusura si terrà domenica 9 dicembre 2018 alle 21.15 al Palazzo della Comunità di Cittaducale.