Sfratti, l’Ater: tenuti a rispettare la Legge

In relazione ai casi di sfratto spesso oggetto delle cronache locali, si ribadisce che l’Ater gestisce un patrimonio pubblico ed è quindi tenuta a rispettare le procedure stabilite dalla Legge.

La normativa prevede due possibilità per le assegnazioni: tramite graduatoria stilata dalle Amministrazioni Comunali oppure tramite lo strumento delle Ordinanze Sindacali qualora si presentino situazioni eccezionali e di particolare urgenza sociale.

Non rientra nella norma giuridica la possibilità per l’Ater di assegnare in via straordinaria alloggi.

All’ Ater non sfugge però la situazione di difficoltà crescente nel contesto sociale e proprio per questo, oltre all’azione di recupero di alloggi occupati da soggetti che non ne hanno titolo, ha di recente proposto a Enti e Istituzioni Locali, alcuni progetti per affrontare l’emergenza abitativa, rivolti nello specifico a famiglie con redditi inadeguati a sostenere costi di locazione di mercato e a famiglie prive di reddito o con reddito minimo presenti in graduatorie Erp.

I progetti sui quali si sta lavorando – denominati “Agenzia per l’affitto” e “Fondo per l’affitto” – sono stati anche oggetto di confronto con il Comune di Rieti e altre Istituzioni e realtà associative locali.

Nel dettaglio, il progetto “Agenzia per l’affitto” ricalca esperienze simili già condotte a livello nazionale, e vede l’Ater nel ruolo di intermediario fra Locatore e Conduttore. In sintesi, l’Ater reperisce alloggi idonei sul mercato, contratta il canone, diventa soggetto giuridico del contratto di locazione, successivamente consegna direttamente l’alloggio e pertanto ne paga il canone, subaffittando l’immobile all’inquilino e facendosi garante del rapporto contrattuale. Gli strumenti necessari alla realizzazione del progetto sono un Fondo di garanzia di circa 50mila euro (per la copertura di spese, danni, morosità nei confronti di Ater) e un accordo con i Comuni per la riduzione del carico fiscale sull’immobile. Secondo le stime, si potrebbe ‘spuntare’ sul mercato uno sconto del 25% circa sui canoni e per l’occupante il canone ammonterebbe al massimo al 20%/25% del proprio reddito.

Il secondo progetto, “Fondo per l’affitto”, si rivolge ai soggetti iscritti nelle graduatorie Erp ma che, per mancanza di alloggi disponibili, non riescono ad ottenere la casa. Anche in questo caso, l’Ater svolgerebbe il ruolo di intermediario, gestendo un Fondo pubblico di sostegno alla locazione (costituito tramite Fondi direttamente assegnati ai Comuni, contributi regionali e donazioni ad es. da parte di Fondazione bancarie), reperendo alloggi per i quali contratterà il canone di locazione e che subaffitterà direttamente all’utente. Gli strumenti da attivare per realizzare il progetto sono un Fondo di sostegno alla locazione (circa 180mila euro per 50 alloggi) un Fondo di garanzia (circa 20mila euro) per la copertura dei danni e le spese, e un accordo con i Comuni per la riduzione delle imposte sull’immobile.

Questi sono solo due esempi di proposte progettuali già in campo attraverso un lavoro sinergico tra Istituzioni e solidarietà dei cittadini.

L’Ater è sempre stata disponibile a valutare proposte di eventuali altri progetti che potrebbero essere elaborati dagli Enti locali, a patto che essi risultino sostenibili economicamente, adeguati in relazione al servizio da fornire all’utenza e rispettosi delle normative vigenti.