Cultura

Settimana della bellezza: a Grosseto il Botticelli mai visto

Giunta alla quinta edizione, l’iniziativa è promossa dalla diocesi di Grosseto il 23 e 24 ottobre prossimi e organizzata dall’ufficio per la pastorale culturale e dalla Fondazione Crocevia

Tema centrale dell’edizione 2020 della Settimana della Bellezza organizzata dalla diocesi di Grosseto è “I volti della speranza”. “Chi ama dona con gioia”, si legge sul manifesto. L’immagine simbolo è quella delle mani quasi scarnificate dalla povertà e dalla fame che si protendono verso il pane, tratte da un’opera dell’artista bosniaco di fama internazionale, Safet Zec, particolarmente apprezzato da Papa Francesco.

Il dono della bellezza

“Il primo dono che come cristiani possiamo fare è proprio quello della bellezza. In fin dei conti l’immagine scelta per caratterizzare questa edizione ci rappresenta tutti”, osserva don Roberto Nelli, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale culturale e coordinatore dell’evento. “Ognuno di noi può identificarsi in quelle mani ‘affamate’, che cercano pane fresco per il proprio sostentamento. Per noi cristiani quel pane esiste: è Cristo e il suo Vangelo. Ed è questo che vorremmo offrire da ‘mangiare’ a tutti”.

La bellezza svelata

Evento centrale della Settimana della Bellezza sarà la mostra “La bellezza svelata” allestita al Polo culturale “Le Clarisse”, dal 23 ottobre 2020 fino al 10 gennaio 2021, con l’esposizione di un tondo del Botticelli dalla collezione Luzzetti mai esposto al pubblico italiano dal 1898. Il collezionista Gianfranco Luzzetti, antiquario e mecenate fiorentino, originario di Grosseto, ha infatti messo a disposizione della diocesi e della città questa straordinaria opera da lui acquistata ad un’asta di Christie’s nel 1985. Si tratta di una splendida tempera su tavola di 85 centimentri di diametro raffigurante la Madonna con il Bambino, san Giovannino e l’arcangelo Gabriele.

Riempirsi di bellezza

“Il mio auspicio e il mio augurio è che, contemplando con occhi sgombri da ogni tipo di barriera quest’opera d’arte – commenta il vescovo di Grosseto monsignor Rodolfo Cetoloni – ognuno possa riempirsi di bellezza e lasciarsi accendere nel cuore il desiderio di alzarsi come il figlio prodigo e rimettersi in cammino”. “Dopo il Covid – prosegue il presule – ci siamo scoperti tutti più fragili e bisognosi di attingere con più convinzione a quella Bellezza che informa di sé ogni creatura”.

da Vatican News