Servizio Civile: i “Neet” sono i meno informati ma ne riconoscono l’utilità

I “Neet” (Not in Education, Employment or Training – due milioni di giovani tra i 19 e 29 anni in base ai dati Istat 201), secondo l’indagine dell’Istituto Toniolo presentata questa mattina a Roma “risultano essere i meno informati sul servizio civile universale (meno del 5% lo conosce bene, circa la metà rispetto agli altri giovani)”, ma ne riconoscono l’utilità, seppur su livelli minori rispetto agli altri giovani. Tra gli aspetti considerati importanti, il fatto di “aiutare i giovani a crescere come persone” (62,7%), l’“essere anche un’occasione per arricchire conoscenze e competenze utili per la vita sociale e lavorativa” (60,1%), e lo stimolare i giovani a diventare cittadini attivi e intraprendenti (57,7%). Emerge, secondo i ricercatori dell’Istituto Toniolo che ha promosso l’indagine, “il desiderio di essere attivi e l’interesse per strumenti di stimolo alla crescita e all’intraprendenza, oltre che concretamente utili per migliorare competenze spendibili sul mondo del lavoro”. Più del resto dei giovani (51% rispetto al 43,6%), i Neet “assegnano molta importanza all’aspetto della remunerazione” e risultano in ogni caso “molto interessati al servizio civile universale”: rispetto al resto dei giovani sono di più sia quelli che vorrebbero valutare meglio (20,7% contro il 14,1%) sia quelli che manifestano un diretto e immediato interesse (52,6% contro il 36,4).