Montagna

Salvagnin e Barandiaran, atleti paraclimber, incantano a Monte Antuni

Un evento che spiega un diverso modo di vivere la montagna e l’arrampicata, quello vissuto a Monte Antuni con gli atleti paraclimber Salvagnin e Barandiaran

Sotto un sole rovente si è svolta il 30 luglio una giornata insolita a Monte Antuni, il borgo magico arroccato su un cono montuoso a picco sul lago del Turano: l’incontro, per la prima volta in Centro d’Italia, di una doppietta formidabile di fortissimi atleti paralimpici di arrampicata. Il vicentino Simone Salvagnin, ipovedente e atleta dell’anno Montura, nonché responsabile federale FASI del settore Paraclimbing e lo spagnolo Urko Carmona Barandiaran, amputato di una gamba, ma che arrampica oltre il grado 8a, entrambi campioni pluripremiati in gare internazionali. L’evento speciale, ideato da Montagne in Movimento free, organizzato dalla Riserva Naturale dei Monti Navegna –Cervia e patrocinato dal CAI Lazio, ha visto la presenta di un pubblico molto interessato e coinvolto nonostante il caldo torrido, l’impervia salita a piedi al borgo di Monte Antuni e i posti  più contingentati dovuti alla sicurezza, vista la ricrescita dei casi Covid.

Sarebbe stato un evento da portare nelle scuole e far ascoltare a più persone possibili per rivedere tante convinzioni  e categorie mentali sul tema disabilità, condizioni di svantaggio e normalità rispetto ai propri simili. Indubbiamente l’handicap limita, ma ci sono tantissime varietà del tipo di handicap, anche fisico, e i due atleti hanno ben rappresentato la loro condizione, con ironia e leggerezza, facendo capire senza commiserazione la loro capacità di adattamento, concentrazione, allenamento e sacrificio per raggiungere degli obiettivi. Insomma, se a loro la montagna ha salvato la vita diventando anche una professione, l’evento in montagna a borgo Antuni è stato una lezione involontaria di “pura vida”, di esempio  e di energia che ha fatto riflettere tutti sulle nostre zone di confort, sul lamento  per le contrarietà quotidiane, sulle insoddisfazioni  di cui incolpiamo il mondo.  Salvagnin e Barandiaran in modo informale hanno attraversato ogni barriera e limite, spiegando che un altro approccio può fare la differenza in ogni esperienza. Anche muovendosi in montagna ai massimi livelli come sanno fare loro.

Durante la mattinata, grazie ai guardia parco, è stata svolta un’impegnativa escursione ad anello (19 km, 800 mt di dislivello) lungo un tratto del Cammino Naturale dei Parchi. Partita proprio ai piedi di Monte Antuni , ha incrociato i sentieri della Riserva e il Sentiero Italia, tra castagni secolari e panorami mozzafiato apprezzati dai 15 partecipanti. Nel pomeriggio è stata infatti presentata la Guida ufficiale del Cammino Naturale dei Parchi, disponibile presso ogni Alpstation Montura. Il Presidente della Riserva Naturale dei Monti Navegna-Cervia Giuseppe Ricci, che ha svolto tutto il trekking con i partecipanti, ha illustrato le diverse attività che si possono svolgere in questa riserva. Uno scrigno di biodiversità da visitare, anche per la presenza dell’aquila reale, sorpresa in volo durante il trekking.

Foto di Enrico Ferri