Rieti, le scuole sicure e il 3%

Si è conclusa lo scorso giovedì 16 ottobre la prima fase dell’operazione scuola sicura, attività portata avanti dalla Protezione Civile e coordinata dal CER di Rieti coadiuvato, in questa fase, dai gruppi comunali di Rivodutri e Castel Sant’Angelo.

L’esercitazione ha coinvolto 4 plessi scolastici (Ricci, Villa Reatina, Pascoli, Sisti) e i 19 istituti ad essi collegati. Per questa prima parte si è provveduto a simulare l’emergenza sismica. Gli alunni al primo suono breve della campana, che sostituiva l’eventuale scossa, dovevano provvedere a ripararsi sotto i banchi.

Mentre al suono lungo, quello che annunciava l’evacuazione, dopo essersi messi in fila ordinata, dovevano raggiungere i punti di raccolta stabiliti.

Dovendo fare un bilancio di questa prima fase, si può affermare che i meccanismi di protezione e fuga sono stati acquisiti, anche grazie all’impegno degli alunni, del corpo docente e non docente delle scuole.

Piacevole per i volontari impegnati, vedere l’abnegazione degli alunni, specie quelli più piccoli (tra cui un asilo nido), che pur non avendo piena consapevolezza, hanno condotto l’esercitazione in maniera impeccabile. Mentre bisogna sottolineare le solite carenze strutturali, che malgrado le segnalazioni, restano sempre le stesse, anzi si aggravano, vittime dell’usura del tempo.

Sarà perché l’incolumità di una giovane vita vale meno del 3% del patto di stabilità! Speriamo che l’esperienza dei Genova, di questi giorni, apra gli occhi ai nostri amministratori e li renda più consapevoli della necessità di maggior cura delle strutture pubbliche, senza dover andare a cercare responsabilità (scaricabarile) una volta verificatisi i drammatici fatti.