Rieti e il lento scorrere delle acque

È un periodo decisamente movimentato per il fiume Velino, specie nel suo tratto cittadino. In origine c’erano i lavori per la messa in sicurezza degli argini. I mezzi meccanici che hanno occupato l’alveo fluviale sono stati accompagnati anche da qualche polemica tra l’Ardis, la Bonifica della Piana Reatina e gli utenti. La prima, che si occupa del demanio idrico, ha commissionato i lavori. La seconda ha il compito, attraverso lo sbarramento delle acque, di provvedere al rifornimento dei canali idrici. Gli utenti sono gli agricoltori che utilizzano la risorsa per irrigare i campi, dietro il pagamento di una quota al consorzio. Il problema è stata la lungaggine dei lavori. Fino alla prima metà di luglio ha impedito alla Bonifica di alzare il livello del fiume, e quindi ha reso impossibile l’irrigazione dei campi agli agricoltori.

Una contesa che per fortuna possiamo lasciarci alle spalle. Con la conclusione dei lavori sono rientrate anche le polemiche. Nei giorni seguenti, però, si è vista l’acqua del Velino assumere colori insoliti. Uno stato che permane ancora oggi, accompagnato da un notevole afflusso di materiale a valle. Questo, urtando contro il Ponte Romano e la paratie di foro Boario, si accumula rendendo le acque sporche. Poco male: rimosso il materiale tutto torna come prima. Sembrerebbe che il problema sia causato da alcuni lavori fatti dalla società che possiede degli impianti elettrici a monte del fiume. Comunque sia, tutti questi accadimenti hanno visto involontari spettatori due grandi copertoni. Gettati nell’alveo del fiume dai soliti idioti, sono stati ripescati dalle scavatrici che operavano per conto dell’Ardis e posizionati sull’argine sinistro del fiume.

E lì sono rimasti e ancora giacciono. Nessuno degli enti che gravitano attorno al bacino si è curato di provvedere alla rimozione degli pneumatici. E nessuno ha segnalato lo scempio. Eppure le gomme sono ben visibili dal ponte di via Roma. Certo, è un piccolo fatto, un fastidio da poco. Ma la dice lunga sulla percezione che i reatini – istituzioni e cittadini – hanno dell’ambiente. E lascia aperta la contraddizione di enti di territorio o bacino con competenze sovrapposte, pronti a rivendicare i propri diritti, ma meno capaci di risolvere i problemi. Speriamo che almeno i lavori di riqualificazione dell’area del Velino appena appaltati dalla Provincia diano qualche buon frutto.