Politica

Quirinale. Il centrodestra verso l’astensione e chiede una «soluzione istituzionale»

Salvini riunisce i capigruppo per definire la strategia e chiude a Casini. Meloni irritata: «Dovevamo misuraci in Aula», ma apre a Belloni e Cassese

La cronaca ora per ora del quarto giorno di voto per l’elezione del presidente della Repubblica e il racconto delle strategie a margine tra i leader dei partiti

Ore 12:00 – Riprende la chiama dei grandi elettori dopo una breve pausa. Intanto il centrodestra annuncia un nuovo vertice per questa sera alle 19. Matteo Renzi commenta l’apertura degli avversari nei confronti delle candidature di Elisabetta Belloni e Sabino Cassese (disponibilità resa esplicita da Meloni questa mattina): «È finito il tempo delle bambinate, dobbiamo fare le cose che fanno gli statisti: si continuano a fare dei nomi per poi bruciarli, siccome sono tutte persone per bene, di qualità, trovo sia indecoroso continuare il balletto dei nomi – attacca l’ex premier -. La vicenda deve essere chiusa, perché è irresponsabile l’atteggiamento di queste ore. Si decidano».

Ore 11:30 – Dopo l’indicazione di ieri per il voto a Crosetto (che ha raccolto il doppio delle preferenze sulle quali può contare FdI), Giorgia Meloni – stando a quanto riportato dai cronisti presenti a Montecitorio – si mostra irritata per la mancanza di unità della coalizione: «Il centrodestra doveva misurarsi in Aula», avrebbe detto la leader sovranista. Intanto Antonio Tajani conferma il vertice con il fronte progressista ma si dice indisponibile ad accettare veti.

Ore 11:00 – Inizia la quarta votazione per l’elezione del capo dello Stato.

Nel giorno in cui il quorum per eleggere il presidente della Repubblica si abbassa (basteranno 505), il centrodestra si rende disponibile a una soluzione istituzionale, ma per oggi la coalizione annuncia l’astensione. Nel frattempo il leader della Lega, Matteo Salvini, incontra i suoi capigruppo per definire la strategia ed esclude poi definitivamente l’opzione Pier Ferdinando Casini.

«Il centrodestra ha deciso di proporre la disponibilità a votare un nome di alto valore istituzionale – si legge nel comunicato congiunto diffuso questa mattina -. Per consentire ai grandi elettori di tutti i gruppi di superare veti e contrapposizioni – e convergere per dare all’Italia un nuovo Presidente della Repubblica – la coalizione ha deciso di dichiarare il proprio voto di astensione nel voto odierno». I leader dei tre partiti della coalizione chiederanno inoltre «di procedere domani con la doppia votazione».

Dopo i 125 voti di ieri, cresce anche la curiosità attorno al nome di Mattarella, se dovesse superare quota 200 sarebbe un segnale politico che andrebbe valutato.

da avvenire.it