Prima giornata da vescovo in mezzo ai giovani per don Domenico

Prima giornata da vescovo, per monsignor Domenico Pompili, in mezzo ai giovani: una settantina della sua diocesi di provenienza insieme a una cospicua rappresentanza di quelli della diocesi reatina di cui ha appena preso possesso. All’indomani dell’ordinazione episcopale, il presule si è recato al santuario di Greccio, dove un gruppo legato all’Ac e alla pastorale giovanile di Anagni-Alatri hanno fatto tappa dopo aver partecipato alla festa del giorno prima: sabato, giunti a Rieti, avevano svolto un breve tour per la città prima di raggiungere S. Domenico, dove hanno seguito la liturgia dal maxi schermo in S. Domenico e poi, dopo il rinfresco e una visita alla Cattedrale, sono stati ospitati per la notte a palazzo S. Rufo.

Domenica mattina, sveglia di buon’ora per partire alla volta di Greccio, dove sono stati raggiunti da alcuni coetanei reatini che hanno condiviso una mattinata all’insegna della spiritualità e della fraternità. Visita al santuario, poi ci si è preparati per la Messa di mezzogiorno assieme al neo vescovo. Con monsignor Pompili concelebravano il responsabile della pastorale giovanile anagnina don Bruno, che accompagnava il gruppo ospite, don Roberto, don Zdenek, don Marco e don Francesco del clero reatino, il provinciale dei Minori fra Luigi Recchia e il guardiano del santuario fra Alfredo Silvestri. Quest’ultimo, all’inizio della liturgia, ha rivolto il benvenuto a monsignor Pompili, che all’arrivo era stato salutato anche dal sindaco di Greccio Rosati.

Don Domenico – come ancora lo chiamano i ragazzi della sua diocesi e come a lui non dispiace essere chiamato dai giovani anche qui – si è detto lieto di trovarsi a questo momento, che egli stesso ha caldeggiato, facendo sì che i giovani anagnini potessero condividerlo coi coetanei di Rieti: e all’invito hanno risposto giovani di Ac, scout, neocatecumenali, giovani di alcuni gruppi parrocchiali e vicariali. “Condotti” a Gesù, accompagnati a credere e sperare in lui, come il sordomuto del vangelo, è stata la sua riflessione nell’omelia. E Cristo, ha detto il neo vescovo, ancora oggi apre occhi e bocche all’ascolto e alla testimonianza della sua parola di speranza.

Al termine della Messa, nel prato sotto il santuario, pranzo insieme, un po’ al sacco, un po’ gustando l’amatriciana offerta dal locale comitato festeggiamenti di S. Francesco. Poi gli ultimi saluti al loro don Domenico, per i giovani anagnini, prima di ripartire, lasciando il vescovo al suo incontro, svoltosi nel refettorio del convento, con gli animatori di pastorale giovanile e tutti i giovani reatini presenti.