Azienda Sanitaria Locale

Presentato il nuovo sito della Asl di Rieti: informazione, accessibilità e stili di vita sani

Un modo per presentare ai cittadini e alla stampa un nuovo servizio, ma anche un momento per fare il punto sui temi della comunicazione pubblica: è stato questo il contenuto della conferenza stampa organizzata dalla Asl di Rieti, all’indomani della Giornata Mondiale del Malato, per presentare il nuovo portale istituzionale

Un modo per presentare ai cittadini e alla stampa un nuovo servizio. Ma anche un momento per fare il punto sui temi della comunicazione pubblica. È stato questo il contenuto della partecipata conferenza stampa organizzata dalla Asl di Rieti, all’indomani della Giornata Mondiale del Malato, per presentare il nuovo portale istituzionale.

Il sito si trova al centro della strategia dell’Azienda Sanitaria. Pensato per intercettare le esigenze del pubblico e fornire servizi innovativi, è nato da un percorso di condivisione, fatto anche dell’ascolto delle esigenze dei cittadini e attraverso il dialogo con il volontariato sanitario.

Lo ha spiegato la direttrice generale Marinella D’Innocenzo, parlando più in generale del tema della comunicazione come di uno strumento utile al servizio del pubblico. Soprattutto in un tempo che vede le tecnologie ridisegnare il modo in cui le persone vivono e dialogano con la Pubblica Amministrazione.

Il portale si pone come risposta alla sfida di rispondere alla domanda di servizi pubblici capaci di creare efficienza e partecipazione. Valori che la Asl genera ogni volta in cui riesce ad innescare una relazione simmetrica con i cittadini e a garantire servizi efficaci, trasparenti e accessibili. La forza strategica della comunicazione pubblica si misura nella simmetria del rapporto, nella sua funzione “biunivoca”. La comunicazione riesce quando da un lato è efficace sul piano dell’ascolto delle esigenze degli utenti, dall’altro quando fornisce servizi ben tarati sui bisogni reali delle persone.

«Mettere in comunicazione l’interno con l’esterno – ha sottolineato la direttrice – rappresenta uno degli strumenti di governo della complessità organizzativa», perché «arriva sui territori» accompagnando i professionisti che hanno una relazione diretta con i cittadini. Attraverso gli operatori passano i servizi erogati, ma la comunicazione agisce sui processi di percezione che si hanno su di essi».

Il nuovo sito, presentato nelle sue linee generali, lasciando a ciascuno la possibilità di una esplorazione individuale, è da subito on-line come “cantiere aperto”: un qualcosa che si può ancora «migliorare, modificare a seconda delle istanze».

Il portale, inoltre, non ha solo lo scopo di informare sui servizi della Asl, ma anche quello di aiutare i cittadini a compiere scelte consapevoli e informate. Promuoverà stili di vita sani e si porrà come luogo di informazione ufficiale, anche per contrastare il dannoso fenomeno delle fake news. Una buona comunicazione è anche un presidio di democrazia, nella misura in cui diviene strumento per superare le disuguaglianze, supporto alle pari opportunità nell’accesso ai servizi.

A dispetto di una Pubblica Amministrazione polverosa e impenetrabile, si sta dunque lavorando per creare trasparenza, cioè fiducia e cultura della legalità. Uno sforzo che intende superare l’arretratezza organizzativa cercando di offrire risposte veloci e concrete, in modo chiaro, con umanità e disponibilità.

Il nuovo portale Asl non è un oggetto isolato, ma si trova al centro di un sistema che comprende anche i social. Per agganciare le varie fasce di età fornendo lo strumento al quale ciascuno è più affine e abituato, ma anche perché la risposta alle esigenze con un tweet o con la chat può rappresentare un significativo passo in avanti per tutti.

La presenza positiva dell’istituzione nella vita del cittadino si rafforza se c’è un rapporto alla pari con l’ente, specialmente quando dimostra la propria disponibilità a farsi carico delle richieste, anche quanto non è possibile rispondere all’istante.

Il portale, infine, è un modo per avvicinare l’amministrazione sanitaria anche alle zone più disagiate, quelle colpite dal terremoto, ma anche quelle isolate, montane o maggiormente spopolate. Al netto, naturalmente, degli ostacoli tecnologici che si incontrano laddove ancora non si riesce a portare una connettività adeguata.