“Senza lavoro, senza istruzione, senza comunità, senza famiglia”: sono i quattro “senza” che “uccidono”. Lo ha detto il Papa, rispondendo alla domanda di Alfredo, ex tossicodipendente, durante la Veglia al Campo Juan Pablo II del Metro Park. “È impossibile che uno cresca se non ha radici forti che aiutino a stare bene in piedi e attaccato alla terra”, ha fatto notare Francesco: “È facile disperdersi quando non si ha dove sostenerci. Questa è una domanda che noi anziani siamo tenuti a farci, anzi, è una domanda che voi dovreste farci e noi avremmo il dovere di rispondervi: quali radici vi stiamo dando, quali basi per costruirvi come persone vi stiamo offrendo?”. “Com’è facile criticare i giovani e passare il tempo mormorando, se li priviamo di opportunità lavorative, educative e comunitarie a cui aggrapparsi e sognare il futuro!”, ha esclamato il Papa: “Senza istruzione è difficile sognare il futuro; senza lavoro è molto difficile sognare il futuro; senza famiglia e comunità è quasi impossibile sognare il futuro”. “Perché sognare il futuro significa imparare a rispondere non solo perché vivo, ma per chi vivo, per chi vale la pena di spendere la vita”, ha spiegato Francesco: “Come ci diceva Alfredo, quando uno si sgancia e rimane senza lavoro, senza istruzione, senza comunità e senza famiglia, alla fine della giornata ci si sente vuoti e si finisce per colmare quel vuoto con qualunque cosa. Perché ormai non sappiamo per chi vivere, lottare e amare”. “Che cosa fai tu per generare voglia di futuro nei giovani di oggi? sei capace di lottare perché abbiano istruzione, perché abbiano lavoro, perché abbiano una famiglia, perché abbiano una comunità?”, le domande rivolte a braccio agli anziani, affinché rispondano nel loro cuore. “Poi il Papa ha citato una domanda rivoltagli da un giovane: Padre, perché oggi tanti giovani non si domandano se Dio esiste o fanno fatica a credere in Lui ed evitano di impegnarsi nella vita?”. Francesco, a sua volta, ha rivolto la domanda ad altri giovani, dicendosi colpito da una delle risposte venute fuori da loro: “È che molti di loro sentono che, a poco a poco, per gli altri hanno smesso di esistere, si sentono molte volte invisibili”. “È la cultura dell’abbandono e della mancanza di considerazione”, il commento del Papa: “Non dico tutti, ma molti sentono di non avere tanto o nulla da dare perché non hanno spazi reali a partire dai quali sentirsi interpellati. Come penseranno che Dio esiste se loro da tempo hanno smesso di esistere per i loro fratelli e per la società? E così li stiamo spingendo a non guardare al futuro e a divenire preda di qualsiasi droga che li distrugge”.