L’Anno giubilare 2025 per la diocesi di Rieti segna anche l’ottocentenario della dedicazione della Cattedrale. E per vivere questo speciale anniversario, la Chiesa reatina si prepara a vivere un intero anno, appunto, come «Giubileo della Cattedrale di Santa Maria». Era infatti il 9 settembre del 1225 quando Onorio III – che era di stanza a Rieti, ospite nel Palazzo Papale che, in quegli anni, vedeva spesso i pontefici romani trascorrere periodi nel capoluogo sabino – consacrava la Basilica superiore della chiesa madre intitolata alla Madre di Dio. Otto secoli di storia che la comunità locale vuole celebrare in modo degno, a conclusione dei lavori di restauro che hanno interessato l’edificio sacro in seguito agli eventi sismici del 2016.
Presentate nella conferenza stampa svolta martedì a Palazzo Papale, le iniziative si apriranno con il doppio momento celebrativo in programma la prossima settimana. Ad aprire il percorso, il vescovo Vito Piccinonna che presiederà la celebrazione di apertura con i Primi Vespri lunedì prossimo. Martedì 9 settembre, nella ricorrenza liturgica dell’anniversario della Dedicazione, giungerà dal Vaticano il cardinale Pietro Parolin. Sarà il segretario di Stato vaticano a presiedere la concelebrazione alle 18 , che assieme al clero e ai fedeli della diocesi vedrà riuniti i vescovi del Lazio, con la partecipazione delle autorità e dei rappresentanti degli altri riti e confessioni cristiane e della comunità islamica, oltre alla rappresentanza di malati, detenuti del carcere e migranti. Le offerte raccolte saranno devolute alla parrocchia di Gaza.
I due momenti daranno il via a un intero anno che, fino al 9 settembre 2026, metterà al centro dell’attenzione la “casa comune” della comunità diocesana (anche con il dono dell’indulgenza che, ha annunciato il vescovo, la Penitenzieria Apostolica ha concesso di poter ottenere per l’intero periodo). Un luogo in cui, ha detto Piccinonna, ci si ritrova tutti come famiglia di Dio: « È bello custodire questo senso domestico anche della Chiesa locale, il cui centro è la Cattedrale, ma questo centro poi si dirama fino agli estremi confini della nostra diocesi». Un anno in cui poter riflettere innanzitutto sul valore spirituale del tempio. Ma quel che si vuol mettere in risalto è pure il valore storico- artistico, culturale e sociale del Duomo di Santa Maria.
Diverse iniziative, ha spiegato il parroco don Paolo Blasetti, accompagneranno le celebrazioni, affiancando quelle a carattere spirituale ed ecclesiale: una mostra presso l’Archivio di Stato sui progetti di restauro dell’edificio lanciati negli anni Trenta del Novecento assieme a visite animate dagli alunni del Liceo classico; le giornate del Fai dedicate al Duomo; la presentazione dei restauri definitivi a dicembre per la festa della patrona santa Barbara; concerti con il prezioso materiale canoro dell’archivio musicale del Capitolo studiato e riportato in vita dal maestro Angelo Fusacchia, il cui catalogo verrà pubblicato, assieme agli atti del convegno sulla Cattedrale promosso dal ministero della Cultura due anni fa ed altri importanti studi sulla ricchezza artistica di un edificio sacro nel quale, in 800 anni, le varie epoche, con i diversi stili, hanno lasciato il segno.