«Negli ultimi due mesi, al de’ Lellis, si è quantificata una carenza di organico infermieristico pari a undici unità presso l’Area medica (n.4 pensionamenti – n.2 aspettative – n.5 maternità), più due unità presso l’Area chirurgica (n.1 pensionamento e n.1 maternità). A ciò, va aggiunto, l’ulteriore carenza di organico infermieristico determinatasi nella struttura sanitaria Grifoni di Amatrice (n.1 imminente trasferimento infermiere in altra azienda), presso il Dipartimento di salute mentale (n.2 aspettative non sostituite e una unità prossima al pensionamento) e presso l’Hospice (n.1 aspettativa non sostituita) per cui si renderà necessario un reintegro.
Appare evidente, che la situazione configura la necessità di un reintegro di almeno 12 unità, tale da poter garantire la programmazione delle ferie, predisponendo comunque una turnazione che preveda uno standard assistenziale minimo di personale in servizio, per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini.
In linea con quanto avviene in tutti gli ospedali di medie – grandi dimensioni, soprattutto se in una situazione di carenza di organico, l’Azienda si vede costretta a ridimensionare i posti letto, per evitare di non autorizzare le ferie estive, intervenendo proprio sulla componente professionale che più subisce i disagi della carenza di personale. L’ipotesi di riduzione assolutamente temporanea dei posti letto di area chirurgica nel periodo estivo, è stata adottata dall’Azienda, anche per far fronte agli imminenti lavori legati all’adeguamento di alcune strutture ospedaliere e territoriali. Una decisione che, seppur con qualche disagio, di breve durata, rappresenta un’occasione irrinunciabile per il nostro ospedale, che alla fine dei lavori disporrà di ambienti nuovi, più funzionali, con un notevole miglioramento della sicurezza e del confort alberghiero per i pazienti.
Sull’ipotesi di riduzione dei posti letto, lo scorso 26 maggio, sono tornate, polemicamente, le organizzazioni sindacali. Polemica che sinceramente non comprendiamo e che ci amareggia, visti gli sforzi che questa Azienda sta mettendo in campo sul fronte amministrativo – sanitario, sempre disponibile al dialogo e alla condivisone dei percorsi in grado di far uscire la sanità reatina dallo stallo in cui versa da troppo tempo. In tal senso sorprende, da parte delle organizzazioni sindacali, sentir difendere sviluppi di piani ferie di singole unità operative, già predisposti, come se la garanzia delle ferie non fosse un problema di sistema. E affermare che “le unità operative di chirurgia, sono tra i pochi punti di qualità del nostro nosocomio” – come testualmente recita la nota – poiché fanno registrare performance (mix produttivo bassa complessità –alta presenza di Drg medici – alta degenza media soprattutto preoperatoria…) che presentano ampi margini di miglioramento.
Ciò, da un lato, ci rassicura sulla sostenibilità del progetto di riduzione dei posti letto, ma ci pone un problema urgente di valorizzazione della qualità che le unità di chirurgia sono in grado di esprimere, viste le professionalità che vi operano e di investimento sul loro rilancio, per riconquistare la fiducia dei cittadini.
L’Azienda è convinta che il periodo estivo offrirà una finestra di opportunità che va colta per sperimentare condizioni nuove e rendere più efficienti i processi produttivi, come l’eliminazione degli appoggi medici che abbattono di fatto e di molto la produttività dei reparti chirurgici, la possibilità di utilizzare il maggior numero di posti letto della medicina d’urgenza/Obi per arginare il fenomeno dei Drg medici in chirurgia, la semplificazione delle dimissioni.
Alla riapertura dei reparti avremo così verificato condizioni e raccolto informazioni preziose che ci consentiranno di porre le basi per un eventuale sviluppo di quei progetti di innovazione organizzativa, che siamo certi, potranno stabilmente ridare la giusta visibilità alle nostre eccellenze, nell’interesse del personale dipendente e dei cittadini».
È quanto dichiarano il direttore generale della Ausl Laura Figorilli e il direttore sanitario Marilina Colombo.