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Notte di bombe: bambini tra le vittime

La Russia ha iniziato ad ammassare truppe e mezzi militari alle porte di Kiev in preparazione dell'assalto alla capitale

Dopo gli intensi bombardamenti della notte, che hanno causato vittime civili tra cui almeno 2 bambini a Sumy, si sono aperti stamani i primi corridoi per permettere l’evacuazione dei civili. In un video postato sui social si vedono le immagini dal corridoio umanitario di Sumy con gli autobus con la croce rossa pronti a partire e delle persone già a bordo.

Alle 9 italiane, come concordato nel terzo round di colloqui di ieri tra Kiev e Mosca, un corridoio umanitario è stato aperto anche a Irpin. La vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, ha precisando che il primo convoglio verrà seguito dalla “popolazione locale con i propri mezzi”.

Il ministero della Difesa russa ha annunciato l’imposizione di un “regime di silenzio” (la formula usata da Mosca per descrivere un cessate il fuoco) dalle 10 del mattino ora di Mosca (le 8 in Italia) e l’apertura di corridoi a Kyev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol. In 4 mappe sono tracciate le direttrici di evacuazione: una da Kiev a Gomel (in Bielorussia), due da Mariupol a Zaporozhye (Ucraina) o a Rostov sul Don (Russia), una da Kharkiv a Belgorod (Russia) e due da Sumy a Belgorod (Russia) o Poltava (Ucraina)

Nella notte si sono intensificati i bombardamenti su quasi tutto il Paese, mentre la Russia ha iniziato ad ammassare truppe e mezzi militari alle porte di Kiev in preparazione dell’assalto alla capitale.

Nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale di Kiev, le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari. Un assalto a cui potrebbero partecipare anche combattenti reclutati in Siria, scrive il Wall Street Journal citando quattro funzionari americani, in virtù della loro esperienza nella guerriglia urbana.

Il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall’emittente locale Belsat TV, ha definito “catastrofica” la situazione nei sobborghi di Bucha, Hostomel e Irpin della capitale, sottolineando che il governo sta facendo tutto il possibile per riprendere le evacuazioni.

Mentre il prezzo di un barile di Brent sfiora i 140 dollari (139,13 dollari) e l’oro supera il 2.000 dollari l’oncia per i timori di un’escalation della guerra, in Ucraina aumenta il rischio di carenza di cibo, che ha costretto Kiev a sospendere le esportazioni di “carne, segale,avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale”. L’export di grano, mais, pollame, uova e olio sarà consentito solo con il permesso del ministero dell’Economia.

In un rapporto, il ministero della Difesa britannico riferisce che durante il fine settimana l’avanzata di terra delle forze russe è stata “probabilmente minima” ed è “altamente improbabile chela Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi pianificati fino ad oggi”. L’impegno militare di Mosca è quasi totale: secondo un alto dirigente del Pentagono, la Russia ha mobilitato circa il 95% delle sue forze armate e ha lanciato 600 missili dall’inizio dell’invasione. L’appoggio a Kiev da parte di Usa e Nato è altrettanto massiccio, con oltre 17mila armi anti tank (compresi i missili Javelin) inviate in meno di una settimana tramite la frontiera con Polonia e Romania, scrive il New York Times.

In un discorso alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma la volontà di “punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra” e di “non perdonare”, né “dimenticare”.

Già “oggi” o “domani” si arriverà a quota due milioni di profughi: la stima è dell’Alto commissario Onu per i rifugiati Filippo Grandi.