Amatrice e Accumoli: nei nuovi centri commerciali ripartono le attività

(di Mirko Giustini, «Avvenire / Lazio Sette») Eppur qualcosa si muove. Nonostante siano ancora molte le criticità che tendono a rallentare la ricostruzione nel Centro Italia, alla fine di ottobre diverse aziende hanno inaugurato una nuova stagione. Nel centro commerciale “Il Corso” di Amatrice a rialzare la saracinesca sono stati il Panificio Cicconi, la frutteria Giovannelli, il vivaio–emporio Agrinova, il parrucchiere Classetti e
Ciancaglioni, il locale di oggettistica di Irene Valeri. Nell’area food di San Cipriano ha riaperto i battenti il ristorante Mari e Monti, ma anche la farmacia Mauro, il bar tabacchi Antica Torre e il
negozio di abbigliamento De Silvestri.

Come pure il centro Estetica Arianna, la Piadineria del Genio e il punto vendita immobiliare Leonetti. Un’offerta diversificata e ricca, sintomo che il ritorno alla normalità è un po’ meno lontano. Con le ultime aperture sale a 45 il numero delle attività commerciali che sono tornate al lavoro grazie al contributo della Regione Lazio. In totale sono 78 le imprese che hanno aderito al progetto di delocalizzazione, dopo che il sisma le aveva danneggiate. Delle 33 che rimangono, 8 sono ancora impegnate nei lavori di ristrutturazione e 25 sono pronte per l’inaugurazione che avverrà nei
prossimi giorni. Risultati analoghi anche nel comune di Accumoli, dove nel centro commerciale “Monti della Laga”, Il Botteghino ha ricominciato a commerciare. Qui la collaborazione tra la
Regione e Confcommercio Lazio Nord ha permesso ad altre nove attività di rivedere la luce. La prova è che rialzarsi è possibile, ma i titolari non possono ancora lasciarsi completamente alla spalle quanto è accaduto. Non può farlo Arianna Arigoni, 22 anni, che è riuscita a riaprire il suo Chèri Abbigliamento al piano terra del centro commerciale amatriciano “Il triangolo”. «La tragedia che abbiamo vissuto non può essere descritta, ci ha segnato profondamente e niente sarà più come prima – ha raccontato –. È importante ripartire, riprendere in mano la nostra vita, farlo soprattutto per i nostri cari e per gli amici che non ci sono più».

Trasferitasi ad Amatrice quattro anni fa, l’imprenditrice aveva aperto il suo negozio nell’aprile 2016, vicino alla macelleria, esattamente al centro del paese. Di quell’investimento oggi rimangono solo le macerie dello stabile, che hanno seppellito merci e beni. Nel crollo amici e parenti hanno perso la vita. Stesso destino per i vicini del piano superiore. Arigoni invece si è salvata per miracolo: un armadio l’ha protetta dal crollo di una parete. Per lei da allora è iniziato un vero e proprio calvario burocratico. Rimasta priva della documentazione necessaria, persa tra le rovine, non ha potuto presentare la domanda per il rimborso regionale. Senza contare che, non essendo ancora passato un anno dall’apertura del punto vendita, la ragazza non aveva a disposizione neanche un bilancio precedente. Deve all’amministrazione comunale la prima erogazione di denaro, con cui ha potuto ricomprare i primi mobili. Un aiuto è arrivato anche da alcune associazioni: la Filodrammatica e la Proloco trentina di Castel Condino le hanno donato una somma utilizzata per pagare una parte della merce, mentre la cooperativa Demethra di Rieti le ha donato 4 busti sartoriali. Ora si può ripartire.