Museo archeologico di Fara in Sabina la nuova «Sala della Scrittura»

Domenica 19 luglio alle ore 18 presso il Museo civico archeologico di Fara in Sabina si inaugura la nuova Sala della Scrittura, dedicata al cosiddetto Cippo di Cures – un importante frammento epigrafico di VI sec. a.C. rinvenuto casualmente nell’alveo del Farfa e che rappresenta un unicum nei tra le epigrafi arcaiche nella Sabina tiberina. Da domani, quindi, nel museo ci sarà un’intera sala per illustrare tutto ciò di cui si è a conoscenza sulla lingua degli antichi sabini.

«I Sabini, a differenza di altri popoli, non ci hanno lasciato molte testimonianze linguistiche. Per questo motivo il Cippo di Cures è un reperto prezioso, fondamentale per tentare di decifrare una scrittura ancora avvolta dal mistero. Dedicargli una sala significa valorizzare questa eccezionale epigrafe, caratterizzare il museo sulla storia dei Sabini del Tevere e soprattutto raccontare al mondo l’identità di un popolo e di una terra che, a buon ragione, fin dall’antichità, è considerata la madre di Roma». È quanto dichiara Antonino La Torre, assessore comunale alla Cultura, Turismo, Gioventù, Identità e Tradizioni popolari.

«L’opera di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale – aggiunge il sindaco Davide Basilicatapassa necessariamente anche per il museo civico, sul quale sono già pronti diversi investimenti per renderlo ancora più bello ed attraente, funzionale alle nuove esigenze di turismo culturale e didattico su cui stiamo puntando come amministrazione comunale».

I lavori di allestimento eseguiti nel museo sono stati finanziati dalla Provincia di Rieti ai sensi della legge regionale sui servizi culturali.