Mons. Domenico Pompili: l’avidità è un demone da cui guardarsi

Conversazione sul rapporto tra povertà e avidità registrata domenica 21 febbraio a margine della festa di Santa Filippa Mareri.

Mons. Pompili tocca tra gli altri temi quello della eccessiva concentrazione della ricchezza (che «non è solo un fenomeno di tipo sudamericano» perché «si tocca con mano anche noi la discrepanza tra quelli che hanno l’imbarazzo di spendere e invece ha il problema di che cosa spendere»).

Se la ricchezza complessiva è cresciuta anche in tempo di crisi, e ad essa si accompagna un parallelo aumento della povertà, vuol dire che l’accumulo delle ricchezze viene condotto per se stesso, scambiando mezzo e fine. Una malattia dell’economia e della società alla quale si può contrapporre proprio l’esempio di santa Filippa, che pur essendo di famiglia benestante, ha preso le distanze dall’avidità e guidata da una forte spiritualità ha costruito un diverso senso di comunità.

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