Maxi truffa agli ippodromi: indagato Gaetano Papalia

Sequestri per 57 milioni di euro contro presunte truffe da parte di imprenditori e gestori di vari ippodromi. Nel mirino delle Fiamme Gialle tre imprenditori (un quarto è deceduto) denunciati a seguito dell’inchiesta su una maxi truffa ai danni dello Stato legata ai contributi pubblici per l’ippica. Di qui il sequestro preventivo per equivalente, su decreto del gip di Firenze, di beni immobili e conti correnti.

Un’indagine che sta avendo una qualche risonanza anche a Rieti perché tra i nomi all’attenzione della Guardia di Finanza si legge quello di Gaetano Papalia, già presidente della Sebastiani basket e candidato sindaco per il centrosinistra nell’anno in cui Giuseppe Emili ottenne il secondo mandato.

L’ipotesi accusatoria è che per un quinquennio diversi ippodromi sul territorio nazionale abbiano percepito contributi pubblici in maniera indebita. Sarebbe stato infatti aggirato l’obbligo per gli enti erogatori di verificare le posizioni debitorie con lo Stato dei beneficiari. Alla procedura di assegnazione dei fondi venivano fatte partecipare società “schermo”, dietro le quali operavano soggetti in debito con l’erario, mentre la legge prevede l’accesso ai fondi esclusivamente a società in regola con il pagamento delle imposte e dei contributi.

Aggirando questo limite, le società riconducibili alle persone denunciate avrebbero gestito gli ippodromi più importanti del Paese per quasi un quinquennio nonostante la situazione di grave dissesto finanziario. E le somme indebitamente percepite solo in minima parte sarebbero state utilizzate per la gestione degli ippodromi e lo sviluppo dell’attività ippica.

In base a quanto accertato dalla fiamme gialle, il denaro avrebbe dovuto essere destinato ai montepremi delle gare, al finanziamento dei servizi televisivi gestiti all’interno delle strutture e alla manutenzione degli impianti, ma veniva speso per fini personali, come l’acquisto di ville e di auto di lusso.

Foto di Massimo Renzi.