Un capolavoro intramontabile. Uscito in Italia nel 1955, il film di Ladislao Vajda fu un grande successo. La storia del bambino con gli «occhi sgranati di fronte alla realtà» ci insegna che «solo con una disponibilità aperta si può riconoscere l’irruzione del divino nell’umano».
Gian Luigi Rondi, recensendo il film sulla Rivista del cinematografo, ha scritto: «Per conoscere il cielo e la terra, per vedere Dio, per conquistare il Regno bisogna che tutti diventino come bambini, si “facciano” cioè gli occhi come quelli dei bambini. Questo l’insegnamento di Gesù, questo il significato intimo di Marcellino pane e vino […]». Marcellino, insomma, è il modello di una ragione aperta, curiosa, dominata dal presentimento del vero.