M5S Grilli Parlanti: nuovo deposito Cotral, tutto regolare?

È di pochi giorni fa la notizia del nuovo deposito Co.tra.l. in fase di realizzazione nella zona Artigianale del Nucleo Industriale, tra Via Kennedy e Viale Maestri del Lavoro. Molti utenti potrebbero aver accolta positivamente questa notizia, così come gli stessi dipendenti (autisti e meccanici del Co.tra.l.), essendo i primi a dover ascoltare le giustificate e continue lamentele dei viaggiatori.

Le notizie da molti anni sono sempre le stesse, come testimoniano i pendolari, fra cui alcuni nostri attivisti, ci sono sempre più autobus rotti che si fermano durante il percorso, corse soppresse anche più volte al giorno, per non parlare delle sempre più frequenti segnalazioni per le pessime condizioni igieniche e meccaniche in cui versano i mezzi di trasporto Co.tra.l..

Come al solito a rimetterci siamo sempre noi vessati cittadini che, nonostante i nostri onerosi esborsi, non possiamo godere di un adeguato servizio. Noi del Movimento 5 Stelle “Grilli Parlanti di Rieti” avevamo accolto con grande interesse e partecipazione la notizia della volontà della direzione Co.tra.l di voler costruire un nuovo deposito con annessa l’officina meccanica per i propri mezzi.

Da qualche giorno però, sono cominciate ad emergere diverse criticità. Su un noto giornale locale, in un presunto documento in possesso alla stessa redazione, la direzione del Co.tra.l. avrebbe preferito un sito, quello in oggetto del nostro comunicato, con costi di realizzo più che raddoppiati per l’intera operazione immobiliare, rispetto alle altre due offerte d’acquisto pervenute. Inoltre, grazie all’attività di controllo verso l’operato delle amministrazioni pubbliche, siamo venuti a conoscenza del “permesso di costruire” il deposito Co.tra.l., permesso che vorremmo fosse oggetto di attenzione.

Nella richiesta corrispondente al protocollo n. 23861, del 31 Maggio 2013 (all. A1), inoltrata dal Consorzio Campoloniano II Scarl, si legge: “Visti i regolamenti comunali di edilizia, igiene e di Polizia Urbana…” (All.ti A2 e A3 per completezza), a significare che il Sindaco e l’ufficio competente si sarebbero dovuti attenere al nuovo Regolamento d’igiene pubblica.

È assai probabile però che gli uffici urbanistici e il neo Dirigente abbiano fatto riferimento ancora all’articolo n.125 del precedente regolamento d’igiene (come emergerebbe nelle “condizioni speciali” al punto 1 dell’Allegato A2), nel quale non vengono specificate le distanze, che è poi stato modificato nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 4 Febbraio u.s.. Ricordiamo che la modifica all’art. 125 è stata fortemente voluta dall’attuale amministrazione in occasione della vicenda dell’ipotetica installazione della Centrale a biomassa in località Vazia.

Riportiamo qui un passaggio fondamentale della modifica dell’articolo (estratto dal comunicato stampa del Comune http://www.comune.rieti.it/article/13/02/modifica-articolo-125-del-regolamento-digiene, e non dal Regolamento stesso, non ancora presente nella relativa pagina dei vari Regolamenti comunali)

È vietato tenere nella Città e nei centri abitati manifatture, fabbriche o depositi insalubri che, a norma delle leggi e dei regolamenti in vigore, siano classificati di prima categoria. L’ufficio d’igiene, procederà al sopraindicato accertamento. La distanza minima dell’abitato o da ogni gruppo di case abitate cui possono collocarsi tali manifatture o fabbriche non potrà essere minore di 200 metri. Una distanza maggiore potrà essere prescritta dal Sindaco, su parere di una Commissione Tecnico igienica, che ne accerterà la necessità. Al fine di evitare un peggioramento della qualità dell’aria (come disposto dal D.Lgs. 155/2010 in recepimento della Direttiva Europea n. 50 del 21.08.2008) e, dunque, delle condizioni di salubrità del territorio comunale, nel quale già insistono industrie classificate insalubri (all. al DM 05.09.1994 – elenco di cui all’art. 216 del Testo Unico delle leggi sanitarie n. 1265/34) e la cui specifica topografia e orografia crea condizioni aggravanti per le abitazioni e gli insediamenti sensibili presenti: “Le distanze minime di rispetto per la costruzione di inceneritori e centrali termoelettriche dovrà essere di 500 m dai singoli edifici residenziali o di pubblico servizio e 1500 m dalla perimetrazione dei centri abitati”.

Dalla verifica da noi effettuata con strumenti non particolarmente precisi, ma abbastanza indicativi, emergerebbero delle fortissime criticità: la presenza nell’immediato dell’Ospedale De Lellis, distante solo 270 m circa (All. B), la presenza della Casa Circondariale di Vazia, distante solo 200 m circa (All. C) nonché la presenza di alcune abitazioni dove risiedono diverse famiglie, a distanze anche inferiori ai 200 m.

Ci chiediamo, a questo punto, come può l’amministrazione comunale aver concessa l’autorizzazione a costruire un deposito, con annessa officina meccanica classificata come attività industria insalubre di I classe, ai sensi del decreto del Ministero della Sanità del 5/4/94, parte I lettera C – attività industriali, nei pressi delle abitazioni e dei due siti così particolarmente sensibili? Oltre a ciò non è da sottovalutare che l’insostenibile traffico, che vedrà decine e decine di autobus transitare proprio a ridosso delle finestre dell’Ospedale De Lellis, contribuirebbe a peggiorare sia lo stato dell’ambiente che dell’aria.

Come può un’Amministrazione, che fa della propria immagine un punto di forza, come ad esempio i giochi all’aperto per i bambini, gli eventi “Rieti Città amica dei bambini” e “Bicincittà “, a consentire la costruzione di un deposito così impattante? Qui non si tratta solo di “poche case” ma si tratta, complessivamente, di qualche migliaio di persone fra i residenti, i ricoverati in Ospedale e gli ospiti della Casa Circondariale di Vazia, oltre al personale che ivi lavora per molte ore. A tutto ciò si aggiunge che la zona risulterebbe essere stata, in passato, come da testimonianze di alcuni residenti, una cava per l’asportazione di materiale calcareo (brecce), profonda circa 30 m, successivamente riempita con materiale residuale di ogni genere, tra cui rifiuti urbani e industriali.

Considerata la natura del terreno molto drenante e tenendo presente che ad una profondità di circa 60 m si trova la falda acquifera che alimenta l’acquedotto della città di Rieti e delle frazioni limitrofe, siamo particolarmente preoccupati per i possibili danni alla salute della cittadinanza.

Invitiamo, pertanto, codesta amministrazione a valutare, prima che sia troppo tardi, la possibilità di destinare al deposito Co.tra.l. un altro sito più sicuro e compatibile con l’ambiente circostante. Vorremmo si evitasse il ripetersi della triste vicenda del precedente deposito Co.tra.l. in Via Petrella Salto n. 2, chiuso dopo i controlli dell’Arpa e ancora in triste attesa, ormai da troppi lunghissimi anni, della dovuta bonifica per la presenza di idrocarburi e piombo nel sottosuolo (All. D Regione Lazio siti inquinati pag. 19).

A tal proposito, Sig. Sindaco, prima o contestualmente alla costruzione del nuovo deposito, non sarebbe più corretto pretendere la bonifica del sito inquinato? Magari ai cittadini che abitano in quella zona potrebbe far piacere ricevere anche questo tipo di notizie, così come potrebbe far piacere ai viaggiatori la notizia del nuovo deposito, o no?

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