Chiesa di Rieti

L’ultimo saluto a suor Margherita, «una vita nella fede e nell’abbandono a Gesù»

Nella cappella dell’istituto di via Sanizi, dove la religiosa ha vissuto gran parte della sua vita, le consorelle della fraternità clariana di Santa Lucia hanno tributato l'ultimo saluto a suor Margherita, scomparsa all'età di 87 anni

«Oggi, cara sorella Margherita, vogliamo dirti il nostro arrivederci perché la vita non è tolta ma in Gesù Risorto viene ridata. Tu continuerai a vivere tra noi con la tua presenza gentile e attenta. Per tutti avevi un sorriso una parola, lasciando a chiunque avvicinavi la pace che il padre san Francesco divulgava in ogni luogo e angolo della terra. Sei passata nella storia di questo tempo in modo silenzioso e discreto lasciando la bella testimonianza di una vita consacrata vissuta nella fedeltà e nell’ abbandono a Gesù il tuo amato Sposo. Il tempo vissuto, il cammino incrociato e condiviso con tante persone ti apra la gioia eterna».

Così le consorelle della fraternità clariana di Santa Lucia hanno voluto salutare suor Margherita, spentasi all’età di 87 anni, nella liturgia esequiale celebrata, col vescovo Domenico e diversi sacerdoti, sabato pomeriggio nella cappella dell’istituto di via Sanizi, dove la religiosa, al secolo Giovanna Capparella, aveva vissuto gran parte della sua vita.

Nativa di Petrella Salto, era entrata in convento a 16 anni, per poi prendere nel 1956 i voti perpetui fra le suore della comunità erede del primo monastero clariano della città, da decenni passate alla vita attiva. Conseguito il diploma magistrale, l’abilitazione all’insegnamento della stenografia e dattilografia e il diploma di orientamento musicale, nel decennio 1970-1980 insegnò nella scuola professionale per il commercio funzionante all’interno dell’istituto religioso, proseguendo l’insegnamento anche dopo che la scuola passò allo Stato.

Nel 1987 fu eletta alla guida delle suore di Santa Lucia che, assieme alle consorelle clarisse del monastero Santa Chiara di Perugia, avevano vita all’istituto delle Suore Clarisse Apostoliche, di cui come superiora generale traghettò il definitivo passaggio da monastero a congregazione, aprendo anche altre comunità.

Lasciato il testimone di madre generale, per tre anni divenne superiora nella fraternità che l’istituto aveva avviato in Sicilia, a Barrafranca. Tornata a Rieti per motivi di salute, dal 2009 ha trascorso in serafica semplicità la sua vita di preghiera e di carità fra le consorelle e le anziane ospiti di Santa Lucia, vivendo con loro la fusione dell’istituto con quello delle Francescane di Santa Filippa Mareri e svolgendo l’umile servizio di portinaia della casa di riposo.